Violante: “Sbagliato difendere i giudici a priori”

“Garantismo e giustizialismo sono parole deformate dal tempo: credo che tutti i partiti, a partire dal Pd, debbano essere soprattutto legalitari”. Luciano Violante, in un’intervista al “Corriere della sera”, parla della riforma della giustizia e chiede a tutte le forze politiche di ragionarci insieme “senza spirito vendicativo o prevaricatore”.

L’ex presidente della Camera si dice d’accordo con Giuliano Vassalli che sostiene il garantismo. Riferendosi alle inchieste in corso, Violante spiega: “Sono emersi reati gravi, ma anche un sistema fangoso di scambi e di favori. Su questo credo che i partiti debbano fare di più, per esempio assumendo come regola che gli amministratori non possano ricevere regali sopra una certa cifra”. Questo senza neanche il bisogno di fare una legge, “basta fissare la regola”.

Bisogna “rompere con rigorose regole etiche il groviglio di favori tra imprenditori e politici”, sottolinea Luciano Violante. Quanto al “santuario” dei giudici, Violante si riferisce ai “poteri di organizzazione degli uffici giudiziari: c’è troppa differenza tra alcuni uffici e altri, i capi delle procure hanno grandi poteri, bisognerebbe vedere come li utilizzano”.

Sulla riforma, Violante rilancia la proposta di intervenire sul Csm: “La mia idea e’ che un terzo sia eletto dal Parlamento, un terzo dai magistrati e un terzo dal capo dello Stato. Così la magistratura, che ora e’ un settore totalmente autogestito, verrebbe integrato di piu’ nel sistema costituzionale. E poi occorre dare un peso rilevante ai principi fissati dalle sezioni unite della Cassazione”.

Violante, inoltre, attacca Marco Travaglio e dice che la vera “separazione delle carriere dovrebbe riguardare, se mi è permesso, quelle dei giornalisti e dei magistrati” e poi incalza: “Nell’intera società italiana c’è ancora chi, per convenienza o per convinzione, difende aprioristicamente tutto quello che fanno i giudici e non si accorge così di danneggiare l’intera magistratura”.

Quanto ai rapporti tra politica e magistratura, Violante, infine, precisa: “Dopo Salerno, Catanzaro e Pescara non si deve aspettare che esplodano altri casi per capire che qualcosa non va”.

Edgardo Fulgente

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