Epifani: “Governo, occupati del Paese”
SCIOPERO – Primi dati “fortemente positivi” per l’adesione allo sciopero odierno indetto dalla Cgil. Secondo i primi dati comunicati dal sindacato l’astensione dal lavoro è stata del 55% a Fiat Mirafiori. In Lombardia alla Candy, l’adesione e’ all’80%. “Così come nel settore pubblico – dice la Cgil – la partecipazione alla giornata di sciopero indetta dalla Cgil va molto oltre il suo numero di iscritti”. Presso il Comune di Milano – servizi all’infanzia – la percentuale è del 60%. Nel settore sanitario, al Policlinico e all’Asl 1 le adesioni oscillano tra il 60 e il 65%. Nei comuni lombardi di Sesto San Giovanni, Gorgonzola, Opera e Rozzano la partecipazione allo sciopero va tra l’80 e il 90%. In Veneto allo stabilimento di Susegana (Treviso) della Electrolux le adesioni allo sciopero sono al 55%.
Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani dal palco allestito in piazza Maggiore a Bologna lancia fendenti al governo. “Malgrado la pioggia il clima è straordinario”, commenta con al collo una sciarpa rossoblu della Fiom. “Spero – aggiunge – che il governo voglia ascoltarci. Noi chiediamo serietà”. Epifani ribadisce le ragioni della mobilitazione di oggi: “Quando hai ragione quella è la forza di una manifestazione come questa. Abbiamo avuto ragione con la scuola, abbiamo ragione anche oggi”. “Mi rammarico – ha detto – che non siamo insieme perché le ragioni di questo sciopero sono sacrosante. Non è vero che lo sciopero non serve. Se non avessimo fatto la grande manifestazione sulla scuola del 30 ottobre, non avremmo avuto oggi la retromarcia della Gelmini”.
Dal palco Epifani lancia un appello al governo: “Per cortesia, occupati ora dei nostri problemi, dei giovani, degli anziani. Occupati di questo paese”. Il leader della Cgil ricorda i tanti posti di lavoro dove sono state avviate le procedure di cassa integrazione. “Pensiamo alla Fiat – afferma – il 50 per cento di adesione allo sciopero nell’ultimo giorno prima della fermata degli stabilimenti dimostra quale forza abbiano quei lavoratori”. Epifani passa in rassegna i numeri della crisi, ricorda i 112 che alla Maserati di Modena rischiano di perdere il lavoro e che oggi manifestano a Bologna. “Pensiamo a trovare – scandisce – un giovane che da 4-5 anni ha lasciato il Sud per lavorare in Emilia con un contratto a tempi determinato e oggi si trova a una scelta drammatica. Sarà costretto a riprendere la valigia e a fare a ritroso il viaggio. Se deve tornare al Sud lo fa con la tristezza infinita di chi ha visto per sé una prospettiva fallire”. Nel 2008, quest’anno di crisi, i lavoratori dipendenti e i pensionati hanno pagato 8 miliardi di euro in più perché il drenaggio ha operato questo salasso. Alla fine dell’anno saranno 10-11 miliardi in più – prosegue Epifani – una cosa socialmente davvero insopportabile”.
“Di fronte a una crisi, la piu’ grave da settant’anni – continua il leader della Cgil – che non sappiamo quanto durera’ e quanto sara’ profonda, il governo l’affronta senza fare nulla. Il presidente del Consiglio usa la metafora a lui cara del buon padre di famiglia- prosegue Epifani- ma il padre di famiglia farebbe tutto”, prima hanno parlato “di 80 miliardi, poi 16 miliardi, poi 6”, in realta’ “il governo non mette una lira”. Invece “l’Inghilterra 20 milioni, in Francia 27 milioni, in Spagna 13 milioni”. Perche’, chiede il segretario della Cgil, “tanti braccini corti proprio oggi?”.
“Spero che quando il governo decidera’ di affrontare sul serio la crisi chiami le organizzazioni sindacali”. E’ l’auspicio di Epifani. “Dalla Cgil arrivano sempre proposte serie”. Epifani si dice “arciconvinto” che “la durezza della crisi costringera’ il governo a fare sul serio” e rivendica l’utilita’ dello sciopero generale.
“Confindustria avrebbe esattamente lo stesso interesse”, che il Governo affronti la crisi facendo adesso le cose giuste. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, da Bologna. Gli industriali, quindi, dovrebbero essere interessati ad avere “un Governo che affronti il tema degli investimenti, aiuti la domanda, e aiuti le imprese ad attraversare la crisi. Se non si fa cosi’, a crisi finita, il nostro Paese arretrera’”.
Epifani ha dedicato le prime parole del suo intervento al “ragazzo greco caduto l’altro giorno”. Epifani ha espresso “solidarietà ai sindacati greci, perché non si ripetano più questi fatti” e rivendica: “Noi non siamo quelli che si occupano solo dei problemi del nostro Paese. Siamo una grande forza che guarda a dove sono violati i diritti dell’uomo”.