Palestina – Il muro dell’apartheid

Arrestato Jamal Hussein, il padre della ragazzina che il 7 luglio, a Nil’n, aveva ripreso il soldato israeliano mentre sparava a bruciapelo una pallottola di metallo rivestita di gomma contro un dimostrante palestinese.
Il manifestante Ashraf Abu Rahmah era ammanettato e bendato.
Il video scomparso da You Tube era stato diffuso da B’Tselem, organizzazione israeliana per la difesa dei diritti umani.
Al momento dello sparo un’alta carica dell’esercito israeliano teneva il braccio del manifestante. Il graduato nega di aver dato l’ordine di sparo al soldato e nega di aver visto ciò che accadeva. Dal video visto in tutto il mondo, invece, risulta tutta un’altra realtà. Che senso avrebbe avuto ordinare al soldato di puntare il fucile contro il prigioniero per spaventarlo, quando la vittima è bendata?
Il 22 luglioil soldato è stato reintegrato in servizio.
Per fortuna, il proiettile ha ferito all’alluce il dimostrante, che è stato rilasciato dopo essere stato curato da un medico dell’esercito.
Sui media hanno parlato di “scontri” (forse per giustificare in qualche modo l’azione dei soldati), ma realtà si trattava di una delle manifestazioni pacifiche che si svolgono settimanalmente a Nil’in e a cui partecipano pacifisti palestinesi, israeliani ed internazionali.
Il muro dell’apartheid, che si sta costruendo in Cisgiordania, è stato dichiarato illegale dal Tribunale internazionale il 9 luglio del 2004 e la richiesta di rimozione è partita anche dall’agenzia delle Nazioni Unite, ma ancora oggi Israele non le prende in considerazione.

Anna Palmisano

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