“Portaerei Cavour” supporto logistico a 24 ore di viaggio


L’operazione dell’Italia “White Crane” in aiuto alla popolazione colpita dal terremoto ad Haiti continua; radi i comunicati del Ministero della Difesa sull’impiego del contingente italiano, costituito da 900 militari dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dei Carabinieri della portaerei Cavour.
Possiamo apprendere che dalla portaerei Cavour dopo la navigazione e l’arrivo in prossimità di Haiti, grazie ad un ponte aereo effettuato l’1 febbraio, con gli elicotteri della Marina italiana (due EH101 e quattro SH3D) e brasiliana (un Superpuma e un AS350 Ecureil), con 25 voli in 2 giorni sono stati sbarcati gli aiuti umanitari e sanitari.
Dalle informazioni degli inviati si apprende che la portaerei Cavour incrociava ad 80 miglia da Port au Prince, in un punto intermedio tra la Repubblica Dominicana e lo Stato di Haiti; quindi sono stati percorsi intorno a 4000 miglia dagli elicotteri, 80 miglia per 25 voli all’andata e al ritorno (1 miglio marino = 1852 metri), si parla di 7400 chilometri per trasportare, con una portata media di 4 tonnellate a viaggio, 100 tonnellate di materiale delle 135 tonnellate di materiale fornito dal World Food Programme e delle 77 tonnellate di materiale della Croce Rossa Italiana.
Le altre 112 tonnellate saranno state trasportate via terra?
Il 3 febbraio la maggior parte dei mezzi pesanti della Task Force Genio della brigata alpina “Julia” dell’Esercito sono sbarcati a Porto Caucedo nella Repubblica Dominicana, 30 chilometri da Santo Domingo.
Gli Alpini della Julia, con tutte le loro attrezzature, e si spera anche con le tonnellate di aiuti, sono giunti a Port au Prince dopo 24 ore di viaggio.
“Dopo 24 ore di viaggio” la fonte è il Ministero della Difesa, la portaerei Cavour un supporto logistico a 24 ore di viaggio?
A questo punto le domande sull’economicità dell’intera operazione effettuata con la portaerei Cavour e non diversamente sono inevitabili e la percezione che la necessità di un intervento sia diventata la legittimazione di una qualche altra cosa è consequenziale.
Non si vuole mettere in discussione l’apporto importante dei medici, dei militari ed operatori che attualmente sono impegnati ad Haiti, ma l’utilizzo di un “mezzo” come la Cavour con il relativo impiego di risorse economiche.
Sempre sul sito del Ministero della Difesa è scritto: “A bordo della portaerei Cavour vengono dissalati e potabilizzati 100 mila litri di acqua al giorno che poi vengono distribuiti alla popolazione”.
A chi?
Alla popolazione di Santo Domingo?
Alla popolazione di Port au Prince che dista 24 ore di viaggio?
Distanza che naturalmente i mezzi di trasporto devono percorrere nel tragitto di ritorno, quindi impieghiamo 48 ore per portare acqua dissalata dalla Cavour a Port au Prince?
Altre modalità sono, fortunatamente, adottate: «Dalla Provincia di Milano sono stati messi a disposizione 15 potabilizzatori potenzialmente in grado di assicurare acqua ad un milione e mezzo di terremotati haitiani, 10 partono con un cargo messo a disposizione gratuitamente dalla compagnia aerea “Bluepanorama” e si uniranno ai 5 già spediti il 14 febbraio, e continua l’invio di materiale della Protezione civile utilizzando un MD-11, un aereo per rotte a lungo raggio con più di un centinaio di tonnellate di portata».
Se l’idea dell’utilizzo della portaerei Cavour è stata del ministro della Difesa La Russa, non possiamo che essere grati.

Carmelo Sorbera

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