Giacomo Matteotti – Dal Lungotevere a Riano, il tragitto di un corpo

GIACOMO MATTEOTTI – A DISTANZA DI QUASI NOVANT’ANNI UN NUOVO LIBRO RIPERCORRE LA STORIA DEL DELITTO

“Tutto ha avuto inizio esaminando il Registro degli atti di morte del paese – Riano (Rm) – in cui fu ritrovato, il 16 agosto del 1924, il corpo di Giacomo Matteotti, rapito a Roma sul Longotevere Arnaldo da Brescia il 10 giugno dello stesso anno.

Nel Registro il Sindaco di allora nel trascrivere l’avviso ricevuto dal Presidente della Sezione d’Accusa, presso la Corte d’Appello di Roma, incappò in due materiali errori: il mese di nascita di Matteotti e il cognome della madre. Due sviste che, quindici mesi dopo, ad ottobre del 1925, il Tribunale Civile e Penale di Roma, chiese di correggere”.

Italo Arcuri, l’autore del libro “Il corpo di Matteotti”, che verrà presentato venerdì 5 aprile prossimo a Riano, paese a una manciata di chilometri da Roma nord, nel raccontare l’incipit del libro, mostra la copia di due documenti che vanno ad aggiungere ulteriore storicità documentale ai materiali già esistenti sul delitto Matteotti, che è passato alla storia come l’apripista formale del Regime fascista in Italia.

Nel libro – stampato dalla Suraci Editore – viene ricostruito il percorso di un uomo che, “seppur non crocifisso sul Golgota come Cristo, ha subìto maltrattamenti inimmaginabili, fino al barbaro sotterramento, compiuto in una boscaglia, in località “Quartarella” di Riano, sulla via Flaminia, non estremamente distante dal luogo del rapimento e dell’assassinio: “Un luogo impersonale e freddo, all’epoca dei fatti decisamente poco accessibile e praticabile ai più”.

Il corpo di Matteotti, presumibilmente, per sessantadue giorni, è stato qui nascosto e forse custodito da qualche fiancheggiatore del Regime, se è vero come è vero che già nel 1924 diversi giornalisti notarono e riportarono sui giornali del tempo molte “stranezze, anomalie e incongruenze”.

Il libro, che è frutto di una ricerca storica dettagliata, effettuata dall’autore in oltre un anno di tempo, basata su una vasta bibliografia e sulla lettura e visione di quotidiani, riviste e filmati dell’epoca, rappresenta una chiave di lettura originale della storia di Matteotti, del suo rapimento, della sua uccisione e del suo ritrovamento. Il volume, che si sofferma anche sulla “cultura”, sul “mito” e sulla “contaminazione”, civile e sociale che il corpo del deputato di Fratta Polesine continua a sprigionare, ha il merito di riproporre all’attenzione dei lettori un fondamentale pezzo di storia del nostro Paese.

Il capitolo riguardante il tragitto dell’autovettura “tragica” su cui fu prima caricato e poi ucciso il deputato socialista è il primo tentativo – giornalistico prima ancora che storico – di delineare i confini, anche geografici, di un fatto che, ancora oggi, a distanza di quasi novant’anni, racconta di un’Italia non tanto dissimile da quella odierna.

Il delitto Matteotti, ovvero una storia “all’italiana” degna della confusione, mista a mistero, che contraddistingue la nostra moderna storia nazionale.

Il Corpo di Matteotti
Italo Arcuri
Editore: Suraci Editore
2013, 128 pagine, 12 euro

Edgardo Fulgente

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