Sciopero operai cinesi, stabilimenti giapponesi

Un cartello posto al cancello d’ingresso della fabbrica: “Vogliamo un aumento di stipendio» e «Vogliamo un trattamento equo.”
I 3000 operai dello stabilimento di Tianjin Mitsumi Electric Co, stabilimento giapponese nella città cinese di Tianjin scioperano dal 29 giugno per chiedere aumenti salariali. Il loro salario attuale è in media di 700 yuan (quasi 70 euro) al mese, chiesto il raddoppio.


Questo sciopero segue una serie di proteste da parte del movimento dei lavoratori cinesi, che dall’inizio dell’anno hanno fermato la produzione di varie industrie quasi tutte di proprietà giapponese o taiwanese, tra cui le fabbriche gestite da Honda e Toyota, per chiedere migliori condizioni lavorative ed aumenti salariali.

Questi scioperi preoccupano il Partito comunista cinese, che teme il malcontento sociale come causa di una perdita d’autorità e l’allarme che ne deriva per gli investitori stranieri.

Anna Palmisano

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