Morire da infermiera

Napoli, Mariarca Terracciano protestava dal 30 aprile contro i ritardi nel pagamento degli stipendi con un gesto estremo: togliersi 150 ml di sangue al giorno, prelievi effettuati per quattro giorni.
Mariarca Terracciano, 45 anni, madre di due figli di dieci e quattro anni, il 10 maggio 2010 durante il servizio in camera operatoria si è accasciata sul pavimento, soccorsa dai colleghi le è stato praticato un massaggio cardiaco per 50 minuti che ha permesso al suo cuore di tornare a battere, assistita in rianimazione nello stesso ospedale dove lavorava si è spenta il 13 maggio 2010.
La morte di Mariarca Terracciano attribuita ad arresto cardiocircolatorio non ha nessun collegamento diretto con i prelievi di sangue ma gli amici ed i colleghi sono certi che la rabbia e lo stress dei giorni precedenti abbiano minato il fisico della donna.
Oltre la realtà di questa Italia, le parole di Mariarca Terracciano sono la manifestazione della grandezza della gente che vive le difficoltà di un’esistenza e che non merita che gli venga vomitata giornalmente la disonestà ed il malaffare di chi l’amministra:
“Lo stipendio è un diritto della persona, io ho lavorato e pretendo i miei soldi.
Sto facendo anche lo sciopero della fame. Può sembrare un atto folle ma secondo me è un atto per dimostrare che stanno giocando sulla pelle e sulla salute di tutti. Allora vedere realmente il sangue, che è vita, rende evidente la nostra difficoltà”.

Carmelo Sorbera

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