Nucleare quanto mi costi?


Enel e governo italiano affermano di voler costruire almeno 4 reattori nucleari EPR da 1,6 GW al prezzo complessivo di 20 miliardi di euro.
Sappiamo che questa cifra non corrisponde alla realtà, in quanto in una recente proposta per lo stato canadese dell’Ontario (luglio 2009), Areva, l’azienda francese che produce i reattori EPR, ha quotato 11 miliardi di dollari (8 – 9 miliardi di euro) il prezzo reale del reattore da 1600 MW.
Questa cifra è simile al costo totale stimato da Moody’s, pari a 7500 $/MW.

Si tratterebbe dunque di un investimento reale di 32 – 36 miliardi di euro, dei quali, presumibilmente, circa 25 miliardi dovranno essere ottenuti attraverso debito e 10 da capitale proprio.
Anche per un colosso come Enel, la complessità di un incremento del debito di tale portata, quasi pari all’intera esposizione attuale di Enel verso le banche (30 miliardi di euro), diventa estremamente complicato.
Secondo i piani di Enel ed EdF si inizierebbe a costruire la prima centrale nel 2015, e poi le successive, ciascuna a distanza di 18 mesi, con un tempo di costruzione pari a 10 anni.
Sviluppando il costo dei 4 reattori da 9 miliardi secondo il modello dei costi di Moody’s risulta che per 11 anni l’esposizione finanziaria supera il miliardo di euro/anno, con picchi oltre i 3 miliardi di euro per ben 7 anni consecutivi, e anche oltre i 4 miliardi.
Esposizione rilevante che dovrebbe essere coperta in parte dal debito ma in parte dal capitale proprio. L’effetto sui parametri economici, come il rapporto CFO/D (flusso di cassa da operazioni/debito) è significativo, anche dividendo in due i costi con EDF.

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Vittoria Pirro

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