Morire a venti passi da casa Berlusconi

Via degli Astalli occupa nella memoria di pochi un posto privilegiato, la sua posizione a perimetro di palazzo Venezia, di quella parte di Palazzo Venezia sfrattata e trasferita dalla sua posizione originale, a differenza degli altri lati più blasonati come Piazza Venezia, Piazza San Marco e via del Plebiscito; la rendevano la via meno interessante del contesto, e la direzione consentita alle auto la meno utile per essere percorsa.
Un’oasi di pace nel cuore di Roma.
Calpestare il selciato di via degli Astalli era quanto di più inaspettato potesse capitare ad un turista, ed i pochi romani che di proposito la percorrevano sapevano che il silenzio cadeva in quel canale di mura appena si voltava l’angolo.
Caos, traffico, clacson si azzittivano e scomparivano ed anche l’aria sembrava con meno smog.
Poi, un giorno, una strana coincidenza, il cambio dell’inquilino del Palazzo che fronteggiava uno degli sbocchi di via degli Astalli, ossia Palazzo Grazioli, e tutto finì.
Invertito il senso di marcia per sfiancare meno via del Plebiscito si perse la verginità della strada e via degli Astalli iniziò ad essere penetrata in maniera continua e violenta dalle auto.
Finita la sua inutilità urbanistica che ne caratterizzava la particolare ricchezza divenne una squallida strada di traffico del lato più povero di Palazzo Venezia.
La cronaca di questi giorni parla della morte di una senza tetto di circa sessanta anni con molta probabilità stroncata da un infarto causato dal freddo.
Via degli Astalli non ha saputo proteggerla dalla rigidità della notte.
Nessuna colpa si può imputare all’uomo più ricco e potente d’Italia, inquilino del Palazzo che dista venti passi da via degli Astalli.
Neppure, chiedersi come sia possibile per una persona rimanere per terra fino a morirne senza che suscitasse “curiosità” a chi preposto al presidio di un’area che dovrebbe essere tra le più sicure dell’intero territorio italiano.
Nessuna polemica.
Ripercorrendo i propri passi in via degli Astalli, chi scrive vuole solo suscitare un ricordo a chi, da domani, si troverà ad attraversare via degli Astalli, in memoria di un essere umano che la nostra incapacità civile non ha impedito che si spegnesse.

Carmelo Sorbera

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