Un onorevole siciliano

“Secondo me, è questo il punto, l’illecito arricchimento.
Questa proposta va benissimo, ma bisogna allargarla, estenderla;
il controllo, cioè, deve estendersi anche a noi, che stiamo su questi
banchi, a coloro che siedono sui banchi del Senato, a coloro che
siedono nelle assemblee regionali e nei consigli municipali, non
trascurando nemmeno certi funzionari e certi ufficiali che hanno
il compito di prevenire e reprimere appunto il fenomeno mafioso.”
Leonardo Sciascia, sul fenomeno della mafia
(SEDUTA DEL 26 FEBBRAIO 1980)

Andrea Camilleri racconta l’esperienza parlamentare di Leonardo Sciascia, attraverso le interrogazioni parlamentari che lo scrittore di Racalmuto presentò, dalle file del partito radicale, tra il 15 dicembre 1979 e il 31 gennaio 1983. Camilleri, che a Sciascia fu legato da consuetudine e amicizia, ne mette in luce la passione politica autentica; la lucidità, l’approccio mai ideologico ma sempre ancorato a una analisi dei fatti acuta e spietata, comunque sempre scomoda e insofferente al potere. Gli argomenti di queste interrogazioni sono, tutti, di estrema attualità, allora come oggi; i casi di cronaca affrontati sono tuttora ferite aperte: la mafia, l’uccisione del magistrato Ciaccio Montalto, il caso Pecorelli, il petrolio, l’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine. Dalla voce di Andrea Camilleri, e dagli interventi di Sciascia emerge, insomma, un ritratto impietoso di un’Italia incapace di fare i conti con il proprio passato; e colpevolmente sorda alle parole di chi, con tutto il rigore della ragione, dimostrava di amarla.

Un onorevole siciliano
Andrea Camilleri
EDITORE: BOMPIANI. COLLANA: ASSAGGI E PASSAGGI
2009, 196 pp., 12.00 Euro

Quinews

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