Luttazzi: “Berlusconi è finito”

“Sono venuto per ribadire che il governo Italiano cadrà a Marzo”
L’intervista al giornale online Ticinonews del comico Daniele Luttazzi che sarà in scena a Lugano con “Va’ dove ti porta il clito”, parodia “pornografica e blasfema” di un famigerato bestseller per zitelle, oggetto di una querelle giudiziaria che si risolse con una doppia vittoria per Luttazzi ( a favore del quale si schierarono i nomi più importanti della critica: Maria Corti, Guido Almansi, Patrizia Violi, Alberto Bertoni, Omar Calabrese ), Va’ dove ti porta il clito sottopone al vaglio di una critica corrosiva il sentimentalismo melodrammatico e l’insieme arrugginito dei valori sbandierati dal testo originale; pathos e valori che, a 12 anni di distanza, sono diventati programma di governo e incubo esistenziale per molti.
Torni con “Va dove ti porta il clito” dopo tredici anni. Perchè?
“Il libro della Tamaro e i suoi valori decrepiti, mi avevano solleticato la satira. Quei valori sono diventati un programma di governo ed ora che quel governo è finito, che Berlusconi cadrà, ho, per celebrare questa ricorrenza, costruito un nuovo spettacolo. Ho riadattato il testo di allora, l’ho migliorato come è giusto che migliorino, col tempo, le cose di valore ed ho spostato l’accento. Sono le persone che hanno votato Berlusconi ad interessarmi in questo monologo”.

Ho letto una tua recente intervista alla “La Stampa” in cui sei certo che a Marzo cadrà il governo Berlusconi. Cito la “La stampa”
“Con la bocciatura del Lodo Alfano, Berlusconi giustamente dovrà andare a processo. Tutto un sistema di potere che convergeva sulla sua figura si dissolverà come neve al sole. A marzo. Andremo a elezioni anticipate, governo tecnico, eccetera. Berlusconi è finito: do questa bella notizia ai lettori. Ora bisogna occuparsi di chi Berlusconi ce l’ha messo. Ovvero gli italiani. Come diceva Petrolini quando qualcuno lo importunava: “Io non ce l’ho con te, ce l’ho con quello accanto a te che non te butta de sotto”. Ecco: gli italiani sono quelli accanto a lui. Berlusconi è finito, il berlusconismo no”.

Allora ad Aprile cambia il vento e verso Maggio-Giugno finalmente ti possiamo di nuovo rivedere in tv.
“Tu sei impaziente. Non sarà tutto cosi’ veloce, ma si’, sono fiducioso”.

Parliamo un po’ di satira italiana.
Dopo “l’editto Bulgaro” ho visto una tua intervista dove dicevi: “La cosa assurda di tutto questo è che questi dati io non me li sono inventati. Li ho trovati scritti sul giornale. Li ho riportati e per averli riportati mi sono trovato sommerso di querele miliardarie”. Quanto ti è costato fare satira in Italia?
“In Italia è cosi’. Per farti tacere di sommergono in maniera vigliacca di querele. A loro non costa nulla. A te tocca pagare gli avvocati per anni. E nel frattempo, fino a che non arrivi a una sentenza (che nel mio caso ho vinto) sei emargianto dalla tv. Io da Biagi proposi il “Comma Luttazzi” che consiste in questo: Tu potente di turno puoi farmi causa per 20 miliardi, ma se la causa la perdi, i 20 miliardi, li dai tu a me. Cosi’ la smetterebbero di fare i gradassi”.

Quanto è difficile, per te, fare Satira?
“E’ facilissimo. La posso fare tutti i giorni nel mio sottoscala. Solo se voglio arrivare al grande pubblico e difficile, perchè devo passare per la tv. In tv una battuta raggiunge milioni di spettatori in maniera immediata. Una puntata di “Satyricon” faceva 7 milioni di ascoltatori. Per arrivare a questi numeri con il teatro devo lavorare 3 secoli”.

Cos’è la satira?
“La satira è un’arte. Antichissima. Che mantiene gli stessi temi dai tempi di Aristofane. Sono Politica, sesso religione e morte. Tra le sue caratteristiche ha una certa volgarità, non esiste una satira epurata dalla volgarità, serve per shockare, che è uno dei modi della satira per attirare l’attenzione. E la satira è esplicita. Fa’ nomi e cognomi, esprime sempre un giudizio. Orticante in genere, e quindi indelebile”.

Quinews

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