Trovata la nave dei veleni

CALABRIA – E’ stata riscontrata la presenza del relitto di una nave al largo delle acque di Cetraro, in provincia di Cosenza, nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti tossici avviata dalla Procura di Paola. Sabato scorso una società incaricata dalla Regione Calabria, su disposizione della magistratura, ha trovato conferma fotografica alle rilevazioni del sonar.

A circa 20 miglia dalla spiaggia e 500 metri di profondità è stato avvistato un mercantile lungo 100 metri. Si tratta di una nave non bullonata, quindi di fabbricazione posteriore alla seconda guerra mondiale. A prua si nota uno squarcio e si intravede un fusto, su cui verranno indirizzate le prossime analisi.

L’ipotesi degli inquirenti è che diverse navi con rifiuti tossici siano state fatte affondare nelle acque del Tirreno cosentino dalla criminalità organizzata.  “Finora – ha detto il procuratore di Paola, Bruno Giordano – si sono solo fatte supposizioni, ipotesi. Ma ora abbiamo la conferma della presenza di un mercantile di grosse dimensioni, non segnalato dalle carte nautiche, adagiato su un fianco, con un grosso squarcio da cui fuoriesce un fusto”.

“Siamo fortemente preoccupati. Adesso che il relitto della nave è stato trovato – sostiene l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco – chiediamo al Governo che ci dica cosa c’e’ dentro quel relitto e ci dica dove sono altre navi che si dice siano state affondate nei mari calabresi”. Inoltre – ha aggiunto Greco – “chiediamo che si riaprano con forza e vigore tutti i rilievi necessari a terra sulle matrici acqua, aria e suolo per scongiurare qualsiasi rischio per la popolazione. Non dico questo per scaricare responsabilità, ma il fatto è che le Regioni non hanno alcuna competenza sul mare come pure sui rifiuti tossici e radioattivi che sono di competenza governativa. Noi non abbiamo competenza perche’ non abbiamo gli strumenti idonei. Al Governo, dunque, chiediamo con forza risposte in tempi rapidi e non tollereremo silenzi e rinvii”.

Quinews

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