Pakistan: “Feroci scontri – esodo biblico”

L’intensificarsi degli scontri e le azioni contro i talebani hanno portato all’esodo nelle aree colpite. Il governo ha dichiarato tutte le scuole nel distretto di Mardan campi per gli sfollati.
L’uso indiscriminato dei mortai nelle strade di Thana, Malakand e Mingora hanno prodotto vittime civili, distrutte dai talebani due scuole a Barikot e Maniar; nelle operazioni dell’esercito a Kanju, Mingora, Venaibaba, Namal, Fizagath, Tiligram e Chamtalai sono stati uccisi da 50 a 60 talebani.
Le forze di sicurezza hanno consolidato posizioni nelle zone di Gulabad, mentre i talebani hanno minato le zone per bloccare i movimenti militari. Nel distretto di Buner con l’intensificarsi dell’azione le fonti danno i talebani dispersi in fuga, mentre nello Shangla l’esercito garantisce fino a Biladarm.
I talebani hanno bloccato la strada principale da Qambar per Barikot per evitare lo spostamento dei civili delle zone coinvolte dagli scontri. Si sono avuti bombardamenti di elicotteri in diversi settori, attacchi ai convogli a sud di Tanai, ed in generale tutto lo Swat nelle ultime ore è stato teatro di combattimenti e dell’intensificarsi delle esplosioni principalmente a causa delle mine disseminate per contrastare l’esercito Pakistano. Un elenco di combattimenti in zone che sono lontane e nuove per l’Occidente ma il cui risultato è la fuga della popolazione civile, un esodo di un milione di sfollati che cerca di sottrarsi alle violenze, un’emergenza umanitaria. “Assistiamo a una situazione di fuga di massa, con l’estendersi del confronto tra le forze governative e i talebani nelle regioni di Buner, Lower Dir e Swat” è stato detto dal portavoce dell’Unhcr, Ron Redmond.

Anna Palmisano

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