Cairo, scontri tra allevatori suini e polizia

Il governo egiziano ha ordinato l’abbattimento dei suini allevati nel Paese, scontri violenti sono scoppiati domenica al Cairo tra i 400 allevatori di suini, residenti prevalentemente nel quartiere di Manshiyet Nasr, e la polizia che doveva prendere i loro animali. Lancio di pietre e bottiglie con la polizia che ha risposto sparando proiettili di gomma e gas lacrimogeni. Gli scontri hanno provocato 12 feriti tra le forze di polizia ed otto tra gli allevatori.


Nella serata, l’operazione di confisca degli animali è stata rinviata a lunedì, il governo ha promesso una compensazione finanziaria a favore degli allevatori, secondo il quotidiano Al-Ahram, è previsto un risarcimento di 14 euro a titolo di compenso per ogni suino ucciso e di 35 euro per le femmine.
I critici rifiutano la macellazione di tutti i suini dato che nel paese non è stato segnalato nessun caso umano di influenza suina o di animale malato, l’OMS ha dichiarato di essere all’oscuro di ” persone contaminate dai suini “.
La maggior parte degli 80 milioni di egiziani sono musulmani, la cui religione vieta di mangiare carne di maiale considerata impura. I Copti, che allevano i suini per la loro carne, sono dal 6 al 10% della popolazione. Gli allevatori credono che le autorità vogliono sbarazzarsi dei suini, perché l’animale è vietato dall’Islam e l’Egitto è un paese islamico.
Dopo aver affermato che la macellazione dei suini sarà effettuata immediatamente, le autorità hanno ammesso che ci sarebbero voluti circa sei mesi ai macelli per eliminali.
Il ministro dell’Agricoltura Amen Abazia ha detto che l’Egitto prevede di importare tre nuove macchine per raggiungere una capacità di macellazione di 3.000 suini al giorno.

Vittoria Pirro

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