Israele – Ecco i siti dell’Iran

Una dettagliata relazione elaborata dal Center for Strategic & International Studies (CSIS) a Washington, completa di grafici e diagrammi sostiene che non vi è alcuna necessità di distruggere decine o centinaia di siti, la distruzione di sette, nove obiettivi sarebbe sufficiente a paralizzare il programma iraniano, e li elenca come segue:
1. Lashkar A’bad, sito segreto di impianti di arricchimento di uranio nel nord vicino al confine turco. 
2. Tehranb, per la centrale atomica di laboratorio per lo sviluppo degli armamenti, nonché di impianti di arricchimento di uranio.
3. Arak, in Iran centrale, dove un impianto ad acqua pesante è in costruzione per la produzione di plutonio per armi.
4. Isfahan, in Iran centrale, nei pressi del quale sono situati un piccolo reattore di ricerca e laboratori per l’arricchimento dell’uranio, centrifughe e di sviluppo di armi.
5. Natanz, il principale centro per l’arricchimento dell’uranio.
6. Ardekan, sulla punta meridionale dell’Iran, dove sono situati laboratori per l’arricchimento dell’uranio.
7. Saghand, la regione principale mineraria di uranio.
8. Bushehr, sulle rive del Golfo Persico, il più grande reattore nucleare costruito dalla Russia.
9. Gachin, in prossimità dello Stretto di Hormuz, il sito di miniere di uranio e impianti di arricchimento.
Complicate tabelle riportano una serie di dettagli tecnici, mostrando quante bombe israeliane gli aerei da combattimento Air Force F16I o F15F-bombardiere può portare, quanto carburante è necessario per raggiungere i loro obiettivi iraniani, e in quale fase del loro viaggio di ritorno avrebbe bisogno di rifornimento.
Questa è la prima volta che viene pubblicata una descrizione precisa e dettagliata di queste capacità.

Gli autori propongono tre itinerari per un attacco potenziale, nell’operazione israeliana contro l’Iran: un percorso più orientale in Arabia Saudita, un percorso centrale per l’Iraq, e un percorso più settentrionale dalla Turchia, Siria settentrionale e Kurdistan iracheno.
La relazione elaborata dal CSIS è stato ristampato in migliaia di copie a Teheran con l’obbligo della lettura per la sua intelligenza e per il personale della Guardia rivoluzionaria perché lo studio di una possibile operazione israeliana contro il programma nucleare iraniano conclude che lo Stato ebraico ha tutte le risorse necessarie per il successo.
Diverse fonti affermano che se la diplomazia, non riesce a bloccare le attività nucleari in Iran, Israele sarebbe lasciato senza opzione diversa da quella militare. Già martedì, 14 aprile, il New York Times ha citato un funzionario israeliano, il quale ha detto che Gerusalemme avrebbe dato all’amministrazione Obama fino alla fine del 2009 per fermare i progetti di arricchimento dell’uranio dell’Iran, dopo di che, Israele sarà costretto ad agire.
Teheran ha risposto con una denuncia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiedono che Israele sia condannato per “le minacce contro uno Stato sovrano”. (Debkafile)

Vittoria Pirro

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