L’inventore del Web allerta sugli spioni

Tim Berners-Lee avverte sui rischi a cui sono esposti gli internauti, in particolare al monitoraggio da parte dei governi e di società capaci di costruire un quadro delle loro attività, in modo tale da poter costruire un profilo incredibilmente dettagliato sul chi sono le persone e sulle loro abitudini.
Berners-Lee, ingegnere britannico, nel 1989 propose un progetto globale sull’ipertesto, noto come World Wide Web. La sua proposta di un sistema di gestione delle informazioni presso l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare CERN, il più grande laboratorio di fisica delle particelle, 20 anni fa ha portato alla creazione del Web.

Berners-Lee oltre a coniare il nome di World Wide Web, ha scritto il primo server per il Web e il primo programma client (browser ); nel 1990 ha scritto la prima versione del linguaggio di formattazione HTML.
Berners-Lee, adesso professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha affermato che l’evoluzione del Web ha delle potenzialità infinite, e grazie a ciò la somma della conoscenza umana può crescere in modo esponenziale.

Attraverso le tecnologie in via di sviluppo, la possibilità di elaborazione dei singoli contenuti che compongono le pagine web, gli utenti potranno manipolare i dati simili. Quando Berners-Lee scrisse la sua proposta nel marzo del 1989, il suo capo al CENR, Sendall, appuntò sul documento la frase “vago, ma entusiasmante”.

Quinews

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