Travaglio: “Minculpopolo della Libertà”
“Per venire incontro ai giornalisti che protestano contro la legge bavaglio, An ha pensato gentilmente di sostituire la galera e/o la multa con la radiazione dall’Albo. Sanzione prevista – è bene ricordarlo – per chi parla di indagini prima del processo, “anche se non più coperte da segreto”. Cioè per chi pubblica notizie vere e pubbliche.
La porcata è talmente lurida da raccogliere l’unanimità dei dissensi da tutti i giornalisti, compresi i filogovernativi Feltri, Belpietro e Cervi (ed esclusi ovviamente Vespa e Sansonetti, che fanno un altro mestiere). Anche Montanelli, nel 1937, fu radiato dall’Albo per avere smentito il Minculpop, descrivendo una battaglia della guerra di Spagna come “una passeggiata con un solo nemico: il caldo”. Ma quello si chiamava, appunto fascismo. In democrazia la radiazione dall’Ordine dovrebbe colpire chi racconta balle. Tipo Renato Betulla Farina, che ha patteggiato 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro Abu Omar e prendeva soldi dal Sissmi per spiare colleghi e pm: lui infatti continua imperterrito a scrivere su “Libero”, è deputato Pdl e ha appena proposto una commissione d’inchiesta sul “caso Genchi”, il funzionario di polizia che svolge regolari consulenze per le Procure. Nel Paese di Sottosopra, è normale che chi agisce secondo la legge venga punito e chi la rispetta premiato. Modesta proposta: siccome i politici che vogliono arrestare o multare o radiare i giornalisti che scrivono la verità, da Mastella a Gasparri a Bergamini, sono tutti iscritti al’Ordine dei Giornalisti, perchè l’Ordine non li espelle prima che quelli espellano noi”. E’ quanto scrive Marco Travaglio su l’Unità nella sua rubrica quotidiana ‘Zorro’.