Pensioni, ritorna lo ‘scalone’?

Si riaffaccia l’ipotesi di una riforma delle pensioni. Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, parla della possibile reintroduzione dello ‘scalone’ abolito dal governo Prodi. E anche Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, si schiera su questa posizione, auspicando una “alleanza tra i ragionevoli” in Parlamento per contrastare la recessione e propone che il primo passo sia “una seria riforma delle pensioni” insieme ad “aiuti alle famiglie, alle piccole imprese, a chi perde il lavoro”.

Casini in un’intervista al ‘Corriere della sera’, boccia come “demagogica” la proposta di Dario Franceschini di un’indennità di disoccupazione a tutti i lavoratori che perdono il posto, compresi i precari, perchè la giudica insostenibile finanziariamente, ma critica anche il governo che “non ha il coraggio di affrontare i veri nodi del ritardo italiano”. Per Casini “la questione ineludibile è quella della spesa pensionistica, resa insostenibile da provvedimenti presi nel tempo, e anche dallo ‘scalone’ su cui intervenne il governo Prodi”.

Il leader centrista apprezza perciò la posizione espressa da Enrico Letta e insiste nel suggerire che si intervenga sull’età pensionabile “cominciando dall’innalzare quella delle donne, sia nel pubblico che nel privato, per poi passare a un graduale aumento anche per gli uomini”.

“Prima di intervenire sulle pensioni sarebbe meglio cercare le risorse che servono per fronteggiare la crisi economica dalla lotta all’evasione fiscale”. Chi parla è Pierluigi Bersani, responsabile economico del Pd, che, in un’intervista sempre al ‘Corriere della Sera’ “corregge” la proposta rilanciata ieri dal suo compagno di partito, Enrico Letta, di innalzare l’età pensionabile.

“Ci può essere un patto tra generazioni sulla previdenza – dice Bersani – solo dentro un grande patto sociale dove tutti i ceti sono chiamati a fare la propria parte. Perchè non può più essere che la solidarietà sia cercata solo dentro i ceti medi e bassi, mentre nel nostro paese c’è il record dell’evasione fiscale e si è abolita l’unica tassa sui patrimoni”.

Quanto ai rapporti con i sindacati e alla annunciata partecipazione del Pd alla prossima manifestazione della Cgil di giovedì Bersani spiega che non è vero che Dario Franceschini sta portando il Pd più a sinistra: “Questa è una lettura politicista, la questione non è se stiamo con la Cgil o con la Cisl, ma che stiamo tornando ai nostri tradizionali rapporti con le forze sociali, ma sulla base di una nostra piattaforma”.

Sul tema interviene anche Maurizio Gasparri, presidente dei Senatori del Pdl, che chiede: “Il nuovo responsabile pro-tempore del Pd condivide la proposta dell’esponente del suo partito Enrico Letta per una riforma della previdenza? Si giochi a carte scoperte – conclude Gasparri – Attendiamo di sapere che cosa vuol fare il Pd per riformare le pensioni. Se Franceschini è un segretario non solo di nome ma di fatto, o lanci una proposta o smentisca Enrico Letta”.

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