Obama, Mussolini, Hitler e ‘l’auto del popolo’

“Noi vi diamo i soldi, voi dateci auto pulite, dice sostanzialmente Barack Obama alle “big three” di Detroit. E’ un aut aut che potrebbe dare il via a una vera rivoluzione industriale a tappe forzate. (…)

Quello di Obama… rimanda ad altri due diktat determinanti. In piena crisi mondiale (…) Mussolini convoca il senatore Giovanni Agnelli e lo informa dell'”inderogabile necessità” di motorizzare gli italiani: occorre un’auto che costi al massimo 5 mila lire, cioè dieci stipendi medi.(…) sarà la Topolino, modello rivoluzionario… dell’auto al’italiana. (…) Poco dopo, colpito dall’idea, Hitler convoca Ferdinand Porsche e gli intima di realizzare un’auto a cinque posti dal costo non superiore ai mille marchi e che consumi meno di 7 litri per 100Km. E anche in Germania l'”auto del popolo” nasce così, non per una richiesta del mercato nè un’intuizione dei costruttori, ma su precise specifiche (anche propagandistiche) dello Stato…”. E’ quanto scrive Marco Gatti, direttore di “espansione” di questo mese. Paragonare Obama a Mussolini e Hitler ci sembra davvero troppo: noi pensiamo che uno Stato debba sempre regolamentare l’economia. Altrimenti… sono guai. Proprio come ora.

Quinews

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