Chavez espelle ambasciatore israeliano da Venezuela

L’ambasciatore israeliano in Venezuela, Shlomo Cohen, è stato espulso dal paese latinoamericano. La notizia è stata resa pubblica dal ministero degli Esteri in un comunicato emesso ieri, nel quale si segnala che la decisione rappresenta una condanna delle “flagranti violazioni al diritto internazionale commesse da Israele”. Nella nota, in cui si aggiunge che oltre al diplomatico a dover lasciare Caracas sarà anche una parte del personale dell’ambasciata, si ribadisce anche la “solidarietà con l’eroico popolo palestinese”.

Nel corso di una visita in un ospedale pubblico il leader venezuelano Hugo Chavez ha poi attaccato: “Se esistesse il sentimento della vergogna in questo mondo il presidente israeliano e quello degli Stati Uniti dovrebbero essere condotti davanti alla Corte penale internazionale, mentre invece a essere accusati siamo noi”.

A rafforzare la presa di posizione del governo venezuelano hanno contribuito la decisione dell’Assemblea nazionale di celebrare un minuto di silenzio in memoria delle vittime palestinesi dell’offensiva militare israeliana e la partecipazione dei ministri degli Esteri, Nicolás Maduro, e degli Interni, Tareck El Aissami, ad una manifestazione a sostengo del popolo palestinese che si è tenuta in una moschea di Caracas.

Non meno dura la risposta che è arrivata da Israele che ha annunciato l’immediata espulsione dell’incaricato d’affari venezuelano a Tel Aviv, rilanciando le accuse di essere vicina a terroristi, stringendo rapporti con l’Iran e con Hamas. In una nota del ministero degli Esteri si attacca: “Il Venezuela deve decidere da che parte stare in questa guerra. Dal lato di chi appoggia il terrorismo o di chi lo combatte. Non sorprende vedere che ha già fatto la sua scelta”.

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