Rimpatrio per l’ex autista di Bin Laden

Salim Ahmed Hamdan, l’ex autista di Osama Bin Laden, è tornato nello Yemen per finire la condanna che si estingue il 27 dicembre. Hamdan, dopo essere stato catturato il 24 novembre del 2001 durante l’invasione dell’Afganistan è rimasto detenuto a Guantanamo.
Salim Ahmed Hamdan è stato il primo uomo a rispondere dell’accusa di crimini di guerra negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra Mondiale.
Salim Hamdan, assunto da Osama Bin Laden, a metà degli anni novanta, a lavorare per le sue aziende agricole, aveva ammesso di essere stato il conducente personale ed anche la guardia del corpo di Osama Bin Laden, sostenendo di averlo fatto per i 200 dollari dello stipendio mensile.
Condannato il 7 agosto del 2008 a cinque anni e mezzo, è stato giudicato “un operatore di piccole dimensioni”, e considerato dal New York Times il responsabile del livello della benzina e della pressione dei pneumatici, è stato vittima di violenze sessuali e gli sono state estorte confessioni coercitive; incluso nella strategia degli Stati Uniti che tendeva a fare terra bruciata intorno a Osama Bin Laden. Adesso nello Yemen è detenuto senza avere avuto la possibilità d’incontrare i famigliari, non ha mai incontrato la figlia di sette anni.
L’avvocato militare statunitense ha detto che alla notizia del suo trasferimento a casa Hamdan è rimasto in uno stato d’incredulità.
Un portavoce del Pentagono aveva asserito che Hamdan poteva essere considerato un “nemico combattente” e continuare la sua detenzione all’infinito, è stato rimandato a casa.

Anna Palmisano

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