Petrolio -300% = Benzina -20%

Il prezzo del petrolio è al di sotto di 50 dollari al barile: il livello più basso da tre anni. A Londra, il prezzo di un barile (159 litri) di Brent del Mare del Nord, per la consegna nel mese di gennaio, è temporaneamente di 48,54 dollari statunitensi. A New York, il prezzo del petrolio è sceso a 49,91 dollari e ha raggiunto il livello più basso dal 2007.
Gli analisti motivano lo “scivolone” del prezzo con l’ipotesi che i grandi produttori, al contrario degli annunci, non ridurranno i quantitativi di produzione di petrolio.

La benzina effettivamente ha diminuito il costo alla pompa, da un 1,4 €uro di questa estate ora varia intorno a 1,2 Euro al litro. Nel mese di luglio 2008 il prezzo del petrolio aveva raggiunto i 147 dollari, a fronte di un crollo del 300% del prezzo del petrolio si è ottenuto un ragguardevole 20% circa di ribasso del prezzo della benzina.

Adesso, sembra anacronistico, a causa della minaccia di recessione, con l’economia mondiale sotto un’enorme pressione, chiedere un intervento istituzionale sul prezzo alla pompa della benzina? Instancabilmente, sommiamo ai costi e guadagni dei petrolieri le accise che gravano sui prodotti:
1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935;
14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.

La somma di tali accise evidenzia, pertanto, una tassazione di 485,90 lire (ossia 25 centesimi di euro) per ogni litro di carburante acquistato. Non dimentichiamo che l’accisa concorre a formare il valore dei prodotti, quindi paghiamo l’IVA sulla stessa accisa, con un risultato di quasi 30 centesimi di €uro per litro.

Chiedere in un momento di grande sofferenza economica degli interventi sulle accise, ma soprattutto sui profitti, da parte degli organi sempre presenti a motivare il rialzo dei prezzi, ma abbastanza distratti quando bisogna un intervento al ribasso degli stessi, e quanto di più logico, civile qualsiasi contribuente, consumatore, ma ancora prima cittadino possa rivolgere alle proprie rappresentanze istituzionali.

Carmelo Sorbera

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