Roma – Chiuse le fontanelle, via i rom

Nel IV municipio di Roma chiuse le fontanelle per impedire l’insediamento dei rom.
La singolare decisione presa dal Presidente Cristiano Bonelli (AN) a seguito delle proteste degli abitanti di Talenti esasperati dalla presenza dei rom, i quali ritornati nomadi a seguito dei continui blitz nei campi abusivi, nella loro peregrinazione sostano dinnanzi ai “nasoni” per lo scempio rituale del “lavarsi”, loro ed anche i panni, che in seguito stendono ad asciugare. La periferia romana non è esente da problemi e l’arrivo dei rom li acutizza ed allo stesso tempo porge la possibilità di un “capro espiatorio”.
Dario Fo nel novembre del 2007 disse «Abbiamo visto dove abitano? Cosa mangiano? Come sopravvivono, senza acqua, senza luce elettrica? Solo pochi giorni fa a Roma è morta di freddo una bambina di due mesi che viveva in una baracca. Questa gente è abbrutita e lo sarà sempre di più contro noi benestanti occidentali che li mortifichiamo fino al livello di farli vivere così senza tentare loro di offrire un’alternativa. E quando gli capita di morire in qualche cantiere illegale neppure lo veniamo a sapere». Ricordare queste parole solo per la chiusura di qualche fontanella, anziché l’ennesima morte vuole essere volutamente una provocazione. La dignità umana di un popolo, forse come amano definirsi, l’unico che non ha mai dichiarato guerra a nessuno, è calpestata costantemente.
L’intolleranza di chi dice: ” i rom hanno diritto a bere, certo, altrove“, è strumentalizzata da parte delle istituzioni che nel far proprie le istanze del territorio evita le proprie responsabilità.
Del resto era scritto nel programma elettorale del Presidente Bonelli (PdL) alla voce “sicurezza”- nomadi: monitoraggio continuo del territorio e degli argini per rimuovere tempestivamente gli insediamenti abusivi (baraccopoli).
Chi non condivide l’indignazione per le baraccopoli, ma è dovere delle istituzioni trovare alternative.
In risposta al Presidente Bonelli, Najo Adzovic, profugo ex Jugoslavia, scrittore ( Rom. Il popolo invisibile, edito da Palombi 2005) e portavoce del campo Casilino 900 accompagnato da alcuni delegati della Cgil ha portato alcune casse di acqua minerale davanti alla sede del IV Municipio dicendo: “l’acqua è un bene prezioso, diritto di tutti, Non si toglie neanche ai cani“, l’episodio è raccontato dal giornale E-Polis Roma, che riporta anche la dichiarazione del Presidente Bonelli, assente all’iniziativa di Adzovic, “figuriamoci, avevo già fissato da una settimana un incontro con dei cittadini. Non ho tempo per le provocazioni“.
Lo Stato italiano ha mai offerto un’alternativa al popolo dei rom che vive sul suo territorio?

Carmelo Sorbera

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