Draghi: considerazioni finali

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Le considerazioni finali degli ultimi tre anni del Governatore Draghi rappresentano un tempo inamovibile.
La sintesi attualizzata evidenzia i problemi irrisolti e l’incapacità di coloro preposti alla soluzione, eccone alcuni dimenticati dall’agenda politica tutta protesa verso altri lidi:
– la crescita come priorità assoluta dell’economia italiana, mantenendo stabilità nello sviluppo;
– la soluzione dei conflitti d’interessi e servizi più trasparenti ed efficienti,
– la commistione tra politica e banche;
– meno spese correnti nella finanza pubblica e più investimenti,
– meno tasse e riduzione del debito pubblico,
– aiuto al consumo delle famiglie eroso dalle rendite.Ciò che viene detto è di tale attualità ed evidenzia il “nulla” che si sia riusciti a fare in questo tempo trascorso, ed è emblematico sapere che ad ascoltare il Governatore Draghi, in quella sede, ci sono tutti, o quasi, coloro che dovevano affrontare questi problemi e risolverli adottando delle soluzioni valide.
Non ci sono riusciti o non hanno tentato ed in questo ne hanno responsabilità tutti.
Draghi non alieno da colpe insite nel proprio ruolo dà un’alternativa involontariamente a quella platea d’ascoltatori quando dice:
La speranza dello sviluppo è nei giovani oggi mortificati da un’istruzione inadeguata, un mercato del lavoro che li discrimina a favore dei più anziani e da un’organizzazione produttiva che troppo spesso non premia il merito e non valorizza le capacità.

Carmelo Sorbera

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