Tv – Fa discutere ‘Crimini Bianchi’

Fa discutere già prima di essere trasmessa “Crimini bianchi”, la fiction che da questa sera andrà in onda, in prima serata, su ‘Canale 5′. Protagonisti della serie sono i componenti di un’associazione ‘no profit’ che aiuta tutti coloro che hanno subito ingiustizie a causa del malfunzionamento della sanità e degli errori non ammessi dai medici.”Ho accettato il ruolo in questa fiction ad un patto, quello di non renderla finta. Il pubblico non deve prevedere il lieto fine, devono essere mostrati i casi di cronaca che si possono leggere sui giornali. Questa non è una fiction ‘consolatoria’, mostra la realtà. Per prepararci abbiamo assistito ad autopsie in ospedale, abbiamo imparato a fare le suture. Non volevamo creare qualcosa di falso”, ha detto Daniele Pecci, protagonista della fiction accanto a Ricky Memphis, Christiane Filangieri, Micaela Ramazzotti (nella foto), Antonio Mancini, Claudio Angelini ed Emanuela Galliussi, alla presentazione della serie televisiva.

“Crimini bianchi è una fiction da guardare come specchio dell’Italia, nasce per raccontare quello che succede nella sanità, i rapporti tra i medici, i rapporti tra medici e pazienti e tutto ciò che ruota intorno a questo ambito. E’ chiaro che non si tratta di una serie televisiva contro i medici. Attraverso storie che prendono spunto da fatti di cronaca la fiction racconta il nostro spaccato – ha sostenuto Pietro Valsecchi, presidente di Taodue che la produce – Il nostro auspicio è far nascere un dibattito sulla sanità, la politica deve fare un passo indietro sulle sue scelte”.

“L’impatto che questa serie può avere sull’opinione pubblica è molto forte – ha precisato Carlo Rossella, presidente di Medusa – Un tempo il cittadino aveva una fiducia illimitata negli ospedali italiani, ora la gente sa che una volta varcata la soglia dell’ospedale non può sapere per certo come ne uscirà”.

“Una fiction, in cui i medici sono visti come criminali da punire e nemici da incastrare, come recita il testo dello stesso trailer, già la dice lunga sul taglio della serie. Una serie non solo non imparziale, come potrebbe esserlo una che vede anche gli aspetti positivi, i medici corretti e la medicina che funziona, ma un serial che sembra voglia appassionare la gente contro i medici e la sanità, un po’ come nei film western anni 40-50 made in Usa contro i pellerossa o, peggio, come nei gangsters movies contro i cattivi criminali”. È l’accusa contro la fiction lanciata da Amami (l’Associazione per i medici accusati di malpractise ingiustamente).

“Già travolti sempre più da cause in sede penale e civile, proprio quando si era alla ricerca di ricucire un rapporto di fiducia medico-paziente, distrutto da inaccettabili episodi di malasanità raramente dipendenti da colpe dei nostri specialisti, ora ci troviamo a doverci difendere anche dalle fiction”, commenta il presidente Maurizio Maggiorotti, sottolineando che tutto questo, “peraltro, accade a fronte delle intenzioni dichiarate dal governo di ridurre la piaga di centinaia di migliaia di casi di contenzioso annuo inutile (il 75-80% delle vertenze si conclude con l’assoluzione o viene archiviato) e dannoso per le casse dello Stato, nonché per la salute dei medici innocenti e delle loro famiglie”.

“I produttori della fiction mi avevano fatto vedere solo alcuni spezzoni dello sceneggiato ‘crimini bianchi’ che riguardavano alcuni aspetti della professione che denuncio da sempre come l’invasione della politica e le tangenti; tuttavia non ho visto la trasmissione nel suo complesso e mi riservo di dare un giudizio globale quando andrà in onda” fa sapere il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Mario Falconi.

“Gli spezzoni che mi hanno fatto visionare – precisa Falconi – trattavano temi che combatto da anni come sindacalista e come presidente dell’ordine di Roma e sui quali era difficile non essere d’accordo. Ma ricordo di aver detto al responsabile della fiction che non approvavo assolutamente il titolo e avevo pregato di cambiarlo”.

Quinews

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