Addio a Florestano Vancini

E’ morto il regista Florestano Vancini. Aveva 82 anni. Nella sua carriera ha diretto alcune delle pagine più belle del cinema italiano ‘impegnato’, come ‘Il delitto Matteotti’, ‘Amore amaro’ e ‘La lunga notte del ’43’, suo film d’esordio. La notizia della morte di Vancini è stata resa nota dal Comune di Ferrara, città dove era nato nel 1926, a esequie avvenute, ‘per rispettare le volontà del regista’.

Vancini esordisce nel 1960 con ‘La lunga notte del ’43’, tratto da uno dei ‘Racconti Ferraresi’ di Giorgio Bassani, alla cui sceneggiatura collaborano anche Pier Paolo Pasolini e Ennio De Concini, che ottiene il premio come miglior opera prima alla Mostra di Venezia. Il film fu interpretato da Andrea Checchi, Belinda Lee, Enrico Maria Salerno, Gabriele Ferzetti, Gino Cervi e Raffaella Carrà.

Sin dal suo primo film, il tema della storia diventa una costante di tutta la sua opera. Dopo ‘La banda Casaroli’ (1962) e ‘La calda vita’ (1964), dirige ‘Le stagioni del nostro amore’ (1966) e ‘I lunghi giorni della vendetta’ (1967), una sorta di spaghetti western, presentato con lo pseudonimo di Stan Vance. Poi ‘Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato’ (1971), su un episodio dimenticato dell’impresa garibaldina in Sicilia, basato sulla tesi di Antonio Gramsci del Risorgimento come rivoluzione agraria mancata.

Tra gli altri suoi film, ‘La violenza: quinto potere’ (1972), ‘Il delitto Matteotti’ (1973), ‘Amore amaro’ (1974), ‘Un dramma borghese’ (1979), ‘La baraonda’ (1980), ‘La neve nel bicchiere’ (1984).

Nella metà degli anni ’80, Vancini si dedicò con successo alla regia televisiva, firmando nel 1986 ‘La piovra 2′, con Michele Placido, e nel 1993 lo sceneggiato ‘Piazza di Spagna’. L’unico film in cui Florestano Vancini appare come attore è ‘Cadaveri eccellenti’, diretto da Francesco Rosi.

Nel 2005, dopo 21 anni, tornò al cinema con ‘E ridendo l’uccise’, ambientato nel ‘500, alla corte del Duca d’Este. Un lungometraggio che lo stesso regista annunciò come l’ultimo lavoro della sua lunga carriera.

Quinews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *