La Cai ritira l’offerta

Roberto Colannino rinuncia. La Cai, al termine dell’assemblea, ritira l’offerta per l’acquisto della compagnia aerea. Appena la notizia è stata diramata dalle agenzie, a Milano, un lungo applauso si è levato dai dipendenti Alitalia, piloti e assistenti di volo e di terra, presenti davanti a palazzo Clerici, dove era in corso l’assemblea della Compagnia aerea italiana. I dipendenti hanno intonato alcuni cori: “Tutti a casa, alé”, “Via la casta, riapre l’asta”, oltre al già urlato “buffoni, buffoni”. Anche a Fiumicino, la notizia è stata salutata con un boato da piloti e assistenti di volo della compagnia di bandiera. “E’ la dimostrazione – hanno detto alcuni di loro – che la politica dell’aut aut non ha alcun valore. Ora il commissario dovrà trovare un altro modo per rialzare le sorti della compagnia”.

Le sei sigle sindacali, compresa la Cgil, che non hanno accettato l’offerta della Cai, sono impegnate per trovare misure atte a garantire l’operatività di Alitalia. Lo ha detto il segretario nazionale dell’Sdl, Paolo Maras. “Mai come in questo momento – ha detto Maras – i lavoratori di Alitalia sono i veri garanti del patrimonio aziendale, della clientela e degli interessi del Paese. La valutazione che le sei organizzazioni sindacali faranno fornirà indicazioni utili per proseguire l’attività operativa e per individuare le opportune soluzioni”. “Spero che la Cai vada avanti” manda a dire Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, a Colannino. “Il negoziato – ha detto Epifani – avrebbe richiesto meno ultimatum e approssimazioni e più buon senso”. Per Luigi Angeletti, segretario Uil, invece “la notizia del ritiro dell’offerta è una catastrofe sociale e sindacale”.

Sul fronte politico, intanto, il presidente del Consiglio, dopo il ritiro della Cai, parla di “situazione drammatica”. Per il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, “per il momento, una sola cosa è chiara: i sindacati massimalisti dovranno rispondere al Paese del proprio comportamento. I risultati e gli esiti di questo estremismo sindacale sono sotto gli occhi di tutti. Gli italiani giudicheranno”. Secondo Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, “è prevalsa l’irragionevolezza e l’irresponsabilità di quei sindacati che guardano indietro e sono rimasti allo scorso millennio, in una società che non c’è più”. “Ora i sindacati del ‘no’ dovranno assumersi tutta la responsabilità del fallimento della trattativa di fronte ai lavoratori”. E’ il parere di Maurizio Lupi, responsabile Infrastrutture del Pdl. “Considero inaudita e gravissima – sottolinea Lupi – la posizione assunta in particolare dalla Cgil dettata solo da interessi meramente politici e fuori da ogni logica che possa rispondere agli interessi veri del Paese”.

“E’ la peggior notizia che si potesse ricevere ma la responsabilità è anche del sindacato non certo dei lavoratori”, dice il deputato dell’Idv Domenico Scilipoti, secondo cui “i lavoratori ancora una volta non sono stati ascoltati e sono i primi a rimetterci. Ma quelli di Colaninno non erano Capitani coraggiosi?”.
Solidarietà ai lavoratori e alla Cgil – “per la serietà ed il rigore con cui ha difeso e difende la condizione dei lavoratori – invece, è stata espressa da Oliviero Diliberto, segretario del Pdci. “Aver raccolto attorno a sé i sindacati autonomi, che hanno una seria rappresentanza, soprattutto tra i piloti e gli assistenti di volo – aggiunge Diliberto – è una lezione di democrazia. La Cgil non può accogliere passivamente un piano privo di credibilità, di dubbia illegalità, presentato dal governo Berlusconi e da un gruppo industriali incuranti del destino dei lavoratori e del futuro industriale dell’Alitalia”.
“Di fronte al ritiro dello pseudo-piano industriale presentato dalla Cai – dichiara Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista – è ora che il governo si assuma le sue responsabilità, sul caso Alitalia, invece di puntare a spaccare il fronte sindacale e in particolare a isolare la Cgil e altre importanti sigle sindacali di Alitalia”.

Carmelo Sorbera

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