Napolitano: la Resistenza andrebbe ricordata meglio

La migliore, seppur indiretta, risposta alle parole del ministro La Russa, che in occasione della ricorrenza dell’8 settembre, si è lascianto andare anche al ricordo di coloro che combatterono dalla parte dei fascisti che si riconobbero nella Repubblica di Salò, è arrivata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Secondo il capo dello Stato la Resistenza “andrebbe forse ricordata meglio” e nel suo “duplice segno”: la ribellione di tanti giovani che combatterono per le formazioni partigiane e il senso del dovere di chi rifiutò la Repubblica di Salò e fu deportato nei campi tedeschi.

“Per questo – ha sottolineato il capo dello Stato nel suo intervento in occasione della cerimonia per il 65.mo anniversario della difesa di Roma – parlo di un duplice segno della Resistenza: quello della ribellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia di tanti giovani che combatterono nelle formazioni partigiane sacrificando in non pochi la loro vita; e quello del senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi tedeschi che rifiutarono l’adesione alla Repubblica di Salò”.

Si tratta, secondo il presidente, di una “partecipazione da valorizzare più di quanto non si stia già facendo perchè essenziale e caratterizzante della Resistenza italiana accanto alla decisiva componente partigiana, nella comune volontà di far rinascere l’Italia al di là delle divisioni fratricide del ’43-’45”.

Quinews

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