Palin: cambiamento, rischio o boomerang

John McCain candidato repubblicano alla Casa Bianca ha scelto Sarah Palin come vice-candidato presidenziale.
Selezionare l’ex sindaco di una città di 9000 abitanti, al di là delle qualità personali, ma con nessuna esperienza di politica estera ad un battito cardiaco di distanza dalla Presidenza degli Stati Uniti d’America può considerarsi un cambiamento, un rischio, chissà quanto calcolato, oppure rivelarsi un boomerang.
Sulla scelta di McCain, che in questi giorni ha compiuto 72 anni e che in passato ha avuto problemi con un cancro alla pelle, oltre al favore dei repubblicani, ha sicuramente influito il potenziale di milioni di elettori di Hillary Clinton che nelle elezioni di novembre ambiscono avotare un candidato donna. Tra di loro, infatti, sono in molte coloro che si non sentono legati ai democratici a prescindere, magari solo per motivi di unità.

La Palin è tre anni più giovane di Obama – si è classificata seconda al concorso di bellezza di Miss Alaska – ed è un volto nuovo per la maggiorzanza degli americani. Viene dipinta come donna di forti principi. Prima di diventare governatore dello Stato dell’Alaska nel 2006, per due mandati è stata sindaco di Wasilla, un comune di 9800 abitanti.

Politicamente, l’Alaska, acquistato dalla Russia nel 1876 per $ 7.2m, con la sua piccola popolazione di poco più di 670.000 abitanti, ha appena tre voti elettorali – la metà del numero del Delaware, la patria di Joe Biden, il vice-candidato presidenziale democratico – ed è uno Stato considerato fermamente nel campo repubblicano.

Sarah Palin oltre ad essere giovane, ha caratteristiche che piacciono ai repubblicani di base, quali la sua opposizione all’aborto e il suo supporto all’ampliamento delle perforazioni nell’Alaska National Wildlife Refuge. Dal 1977 gli ambientalisti sono in lotta contro l’industria petrolifera per salvaguardare il divieto di perforazione nell’Artico Wildlife Refuge. George Bush ha cercato invano di togliere questo divieto ed attualmente entrambi i candidati presidenziali, John McCain e Barack Obama si dicono contrari alle perforazioni.

La Palin, ovviamente, considera McCain l’uomo giusto per risolvere i grandi problemi, primo fra tutti impedire all’Iran l’acquisizione di armi nucleari, ed elogia Hillary Clinton rivendicando per sé il ruolo innovativo, in quanto donna, svolto dalla Clinton nel corso della gara democratica per le primarie.

A questo punto, le elezioni americane di novembre saranno comunque innovative, sia nella prospettiva di un afro-americano Presidente che di una donna vice-Presidente degli Stati Uniti.

Anna Palmisano

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