“In delitto Matteotti complicità parte politica e sociale italiana del tempo”

STORIA, IL DELITTO MATTEOTTI SECONDO NICOLA TRANFAGLIA – “Il delitto Matteotti è per molti aspetti paradigmatico di un movimento come quello fascista che è andato al potere alternando i metodi violenti dello squadrismo e utilizzando anche le elezioni, attraverso alleanze più o meno di successo, soprattutto attraverso l’atteggiamento positivo che la monarchia sabauda da una parte e delle gerarchie vaticane dall’altra hanno avuto rispetto al movimento fascista. Quel delitto nasce da un progetto di quello che diventerà il dittatore italiano Benito Mussolini e dalla complicità di alcune parti della politica e della società italiana”. E’ quanto afferma Nicola Tranfaglia, storico e docente universitario italiano, in un’intervista al nostro giornale, sul delitto Matteotti, a seguito della pubblicazione del libro “Il corpo di Matteotti” di Italo Arcuri, giornalista e vicesindaco del Comune di Riano, paese dove il 16 agosto 1924 fu ritrovato il corpo di Giacomo Matteotti.

“Giacomo Matteotti – continua Tranfaglia – era un deputato che non era assolutamente dogmatico né legato potenze straniere e che aveva lottato accanitamente contro le violenze e contro ogni instaurazione del fascismo. Il delitto spinse anche persone che non erano entrate nella vita politica, e che non volevano impegnarsi direttamente, a lottare affinché il delitto fosse punito e che i responsabili pagassero per quello che avevano fatto. Il delitto Matteotti – conclude Tranfaglia – è sicuramente significativo rispetto alla nascita e allo sviluppo del fascismo”.

Redazione

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