Catastrofe Giappone

BILANCIO UFFICIALE SISMA: 2.722 MORTI E 3.742 DISPERSI

Due nuove esplosioni nella centrale atomica di Fukushima 1, situata 250 chilometri a nord-est di Tokyo: prima si e’ verificata una nel reattore numero due, quindi l’altra nel reattore numero quattro, dove si e’ altresi’ sviluppato un incendio, estinto solo dopo qualche tempo.


Benche’ il reattore numero quattro fosse fermo per lavori di manutenzione quando venerdi’ scorso l’area fu investita dal terremoto di magnitudo 9,0, secondo il capo portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, “il combustibile nucleare spento si e’ surriscaldato, generando idrogeno e innescandone l’esplosione”.

Un bacino di stoccaggio del combustibile nucleare spento nel reattore numero quattro della centrale e’ andato in fiamme: l’Aiea, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ha precisato di essere stata informata dalle autorita’ giapponesi del fatto che e’ in corso “il rilascio della radioattivita’ direttamente nell’aria”, a un tasso “pari a 400 millisievert l’ora”. Sempre il governo nipponico, citato dall’agenzia Onu, ritiene che l’incendio sia stato causato dall’esplosione dell’idrogeno sotto pressione, a sua volta generato nel reattore dal surriscaldamento delle barre di combustibile. L’incendio e’ stato poi estinto.

Sono dunque quattro su sei i reattori dell’impianto nei quali si sono verificati scoppi di ingenti proporzioni: altrettanto era infatti gia’ avvenuto al numero uno e al numero tre, rispettivamente sabato e ieri.

Le autorita’ hanno avvertito che il livello delle radiazioni intorno alla centrale e’ diventato nocivo per la salute e, benche’ fossero gia’ stati evacuati gli abitanti all’interno di una zona di esclusione di 20 chilometri dalla centrale, il premier nipponico Naoto Kan ha invitato a rimanere chiusi in casa anche coloro che risiedono entro una fascia di ulteriori 10 chilometri dal limite della zona di esclusione medesima.

Livelli di radioattivita’ dieci volte superiori alla norma sono stati registrati oggi a Maebashi, citta’ situata circa 100 chilometri a nord di Tokyo: lo ha reso noto l’agenzia di stampa giapponese ‘Kyodo’, citando fonti municipali. Nella prefettura di Kanagawa, a ovest di Tokyo, sono stati registrati livelli di radioattivita’ nove volte superiori alla norma. Il capoluogo della prefettura e’ situato apena a 35 km a sud di Tokyo. Anche nella stessa capitale nipponica le radiazioni sono state segnalate in aumento, ma ancora a un grado tale, secondo le autorita’ metropolitane, “da non comportare alcun problema”. Il portavoce del governo Edano ha spiegato che il livello delle radiazioni era di 30 millisievert tra i reattori numero due e tre, di 400 millisievert nei pressi dello stesso reattore tre e di 100 vicino al reattore quattro.Successivamente i livelli di radioattivita’ sono scesi: secondo Edano, il rialzo temporaneo delle radiazioni nell’impianto potrebbe essere stato causato dalle emanazioni delle macerie rimaste contaminate dopo l’esplosione di ieri nel reattore numero due, piuttosto che da una fuoriuscita ininterrotta di particelle radioattive. Anche a Tokyo le radiazioni sono in calo: si e’ passati da 0,809 microsievert a 0,075 microsievert.

Una singola dose di 1.000 millisievert, cioe’ di un sievert che e’ l’unita’ di misura della radioattivita’, puo’ causare malori temporanei quali nausea e vomito; una di 5.000 millisievert e’ in grado di uccidere entro un mese circa la meta’ di coloro che l’hanno ricevuta. Gli esperti della World Nuclear Association ritengono che un’esposizione a oltre 100 millisievert l’anno sia suscettibile di indurre il cancro in chi lha subita. Per comprenderne l’entita’, basti pensare che una normale radiografia al torace di solito comporta una dose di 20 microsievert.

A 4 giorni dal terremoto, due persone sono state estratte vive dalle macerie nel nord-est del paese: si tratta di una donna di 70 anni, soccorsa a Otsuchi, nella prefettura di Iwate, e di un uomo adulto salvato a Ishimaki, nella prefettura di Miyagi. (Agi)

Quinews

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