Donna soldato esclusa dal concorso: “incinta”

”certo non immaginava che, dopo aver servito le Forze armate per 5 anni, quale lavoratrice volontaria e quindi precaria, sarebbe stata esclusa dal concorso che avrebbe potuto stabilizzare il proprio rapporto di lavoro a causa di una asserita inidoneita’ al servizio militare; tanto meno avrebbe immaginato che la causa della sua idoneita’ sarebbe stato il suo stato di gravidanza”.

Esclusa dal concorso per l’assunzione a tempo indeterminato nell’Esercito perchè incinta: è la denuncia di una giovane caporal maggiore, Valentina Fabri, che ha impugnato il provvedimento davanti al Tar del Lazio. A segnalare il caso e’ il sito del comparto Sicurezza e Difesa Grnet.it secondo cui si tratta di una vicenda ”paradossale, se sei pensa che la giovane, dopo cinque anni in cui ha brillantemente servito lo Stato quale precaria, raffermata di biennio in biennio, oggi si vede privata del sogno di stabilizzare il proprio rapporto di lavoro, anche per affrontare con maggiore serenita’ l’arrivo del suo primo figlio”. Contro il provvedimento di esclusione e’ stato cosi’ proposto ricorso al Tar Lazio, considerata ”la chiara violazione dell’ articolo 3 del D.M. 4 aprile 2000, n. 114, il sui secondo comma dispone – spiega l’avvocato Giorgio Carta, che assiste la militare – che lo stato di gravidanza costituisce temporaneo impedimento all’accertamento dell’idoneita”’. A questo riguardo viene definito ”grottesco” il fatto che la commissione medica concorsuale abbia ”reiteratamente rinviato le visite previste avvertendo che lo stato di gravidanza sarebbe stato causa di inidoneita’ se si fosse protratto oltre il termine finale del concorso: come se la ragazza potesse accelerare o contrarre il tempo fisiologico della gestazione”.

Il caso ha provocato alcune reazioni politiche. Secondo la deputata del Pd in Commissione Difesa, Federica Mogherini, ”se la notizia sara’ confermata e’ chiaro che siamo di fronte ad un’ingiustizia che non deve ripetersi. La vicenda – aggiunge – e’ frutto evidentemente del ritardo della revisione normativa e deve essere l’occasione per mettere mano agli indispensabili adeguamenti”. Ad avviso dell’on. Augusto Di Stanislao, capogruppo dell’Idv in Commissione Difesa, ”si e’ consumata l’ennesima ingiustizia nei confronti delle donne ad opera del Ministero della Difesa. Un episodio assurdo e senza senso che impedisce al primo caporal maggiore Fabri di partecipare al concorso per volontari in servizio permanente dell’Esercito”. ”Con verbale degli accertamenti psico-fisici del 9 novembre 2010 della Direzione generale per il personale militare presso il Ministero della Difesa, la Fabri – sottolinea Di Stanislao, che annuncia una interrogazione parlamentare – e’ stata dichiarata non idonea al servizio militare in quanto in attuale stato di gravidanza ed e’ stata pertanto esclusa dal concorso. E’ sconcertante come nel 2011 lo stato di gravidanza per una donna risulti ancora essere motivo di discriminazione ed un ostacolo per la realizzazione professionale”.(Ansa)

Vittoria Pirro

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