La Cavour “trova” le banchine inagibili, rotta per Santo Domingo


Un ospedale mobile di 400 metri quadri con una trentina di posti letto, una camera iperbarica dove contemporaneamente possono essere curate ben 12 persone, equipe medica interforze con supporto internazionale, tutto perfetto; se non che la portaerei Cavour attracca a Puerto Caucedo nella Repubblica Dominicana, ben distante da Haiti e da Port-au-Prince.
Ufficialmente lo sbarco non è potuto avvenire perché le banchine di Port-au-Prince sono state rese inagibili dal sisma, quindi l’alternativa Puerto Caucedo, il luogo idoneo per lo sbarco dei mezzi della task force del Genio situato a 30 km da Santo Domingo, da dove e possibile raggiungere via terra Haiti in 12 – 15 ore, sempre che coloro che non sono riusciti a valutare in 14 giorni l’agibilità delle banchine del porto haitiano, la Portaerei Cavour è partita da La Spezia il 19 gennaio per raggiungere Haiti il 3 febbraio, riescano a trovare la strada per Port-au-Prince.
Dal sito della ProCi  http://www.protezionecivile.it/cms/view.php?cms_pk=17479&dir_pk=187  possiamo sapere che: “Dopo l’arrivo della portaerei ad Haiti, il Capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso e il Ministro della Difesa Ignazio La Russa si sono incontrati per programmare gli interventi sanitari e logistici che saranno condotti nei prossimi giorni sull’isola”. Forse sarebbe stato utile per il Capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso durante la sua permanenza ad Haiti una passeggiata al porto di Port-au-Prince per verificare le condizioni e la possibilità dell’attracco della portaerei italiana Cavour. Sicuramente dopo aver criticato in modo planetario l’organizzazione degli aiuti non riuscire ad attraccare per eventi concomitanti con il terremoto offre un’immagine negativa.

http://www.quinews.it/2010/02/01/la-cavour-200000-euro-al-giorno-in-aiuto-ad-haiti/

Carmelo Sorbera

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