Zelaya: “Gli USA complici dei golpisti”

Honduras. Le critiche al ruolo giocato dagli Stati Uniti nella crisi sviluppatasi dal golpe di stato in Honduras sono sempre più dure ed arrivano ad accuse di complicità per consolidare il regime de facto. Perfino il presidente Manuel Zelaya, deposto il 28 giugno scorso, ha lasciato da parte il linguaggio diplomatico ed ha accusato l’amministrazione di Barack Obama di ritornare al passato, quando appoggiavano i golpe militari.
Lo statista negli ultimi quattro mesi sostenne delle riunioni con le principali autorità nordamericane che hanno dichiarato di difendere il ripristino di Zelaya nella sua carica istituzionale, ma nelle ultime dichiarazioni, funzionari del Dipartimento di Stato americano enfatizzano la celebrazione delle elezioni, respinte dai settori antigolpisti dell’Honduras.
“Ci hanno lasciato alla metà del fiume dicendo, adesso, che la loro priorità sono le elezioni e non la restituzione della democrazia”, ha detto Zelaya alla stazione radio costaricana DNA Radio, in dichiarazioni citate dalla stampa honduregna.
“Il presidente Barack Obama ha offerto a Trinidad a tutti i presidenti di America che lui era il futuro, che avrebbero visto degli Stati Uniti differenti”, ha ricordato Zelaya”, secondo il quotidiano La Tribuna.
“Ma oggi hanno smesso di essere il futuro per essere nuovamente il passato, quello dei golpe di Stato, delle elezioni imposte, delle frodi elettorali”.
Il Fronte Nazionale contro il golpe di Stato nel suo ultimo comunicato ha condannato il tentativo degli Stati Uniti di legittimare il golpe militare mediante le elezioni.
“Denunciamo l’atteggiamento complice del governo degli Stati Uniti che manovrò per dilatare la crisi ed ora mostra la sua vera intenzione di convalidare il regime golpista”, ha affermato nel testo.
Il Fronte osserva che l’interesse reale degli Stati Uniti è “assicurare che il seguente governo sia docile agli interessi delle compagnie multinazionali ed il loro progetto di controllo regionale.”
Il Fronte, un’alleanza di società civile e partiti antigolpisti, ha annunciato che ignorerà i risultati delle elezioni, considerandoli una farsa per assicurare la continuità del potere dell’oligarchia, affermando che non desisterà dalla lotta per ottenere la restituzione dell’ordine democratico rotto dai militari, la restituzione di Zelaya e la convocazione di un’assemblea nazionale costituente. (Prensa Latina)

Anna Palmisano

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