L’immigrazione e le parole di Napolitano

All’indomani della decisione senza precedenti del governo italiano di inviare i migranti a Tripoli senza prenderne in considerazione le eventuali richieste d’asilo ed eventuali bisogni di protezione internazionale, con il Ministro Maroni che ha affermato essere un risultato storico, dobbiamo chiederci quali uditori raggiunga il messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano quando dice: “Negli odierni scenari mondiali le guerre cambiano di natura e di dimensione ma continuano a colpire in primo luogo gli innocenti e i più deboli, spesso nell’indifferenza collettiva”.
Avere il dubbio che anche uno solo dei migranti, rimandati indietro, a cui non è stato dato nessuno ascolto, possa far parte di quella sfortunata umanità innocente colpita dalle guerre è legittimo come chiedersi a cosa serva, oggi, affermare che la causa dell’unità europea si salda con l’impegno per i diritti umani e la pace.
Di seguito il messaggio del Presidente Napolitano al Coordinatore della Tavola della Pace di Assisi, Flavio Lotti, per il Meeting di Assisi “Stelle di Pace: “L’ideale europeo, fondato sul ripudio degli orrori della guerra e sulla volontà di vivere in pace in un mondo più giusto, è stato motivo ispiratore della Costituzione italiana e dei Trattati dell’Unione Europea. L’Europa ha trovato il suo più saldo fondamento nel desiderio di pace, profondamente condiviso dai suoi cittadini. Il cammino percorso in poco più di cinquant’anni dall’Unione Europea ha consentito di ottenere traguardi straordinari, pacificando l’intero continente europeo e superando le ferite e le divisioni del passato. Negli odierni scenari mondiali le guerre cambiano di natura e di dimensione ma continuano a colpire in primo luogo gli innocenti e i più deboli, spesso nell’indifferenza collettiva. A fronte di ciò, la causa dell’unità europea si salda con l’impegno per il rispetto delle regole della convivenza civile e democratica nel mondo, per la fine dell’incubo delle armi di distruzione di massa, per più efficaci strumenti di intervento delle organizzazioni internazionali per la sicurezza collettiva, per i diritti umani e la pace.”.

Carmelo Sorbera

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