Nucleare “fatto?”, ovviamente indolore

Al Senato si sta votando il DDL Energia ( n.1195) che delega il Governo ad adottare i criteri normativi che disciplinano la localizzazione degli impianti di energia elettrica nucleare e dei sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare nel territorio nazionale e la definizione delle misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate.


I siti diventeranno aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione. Nel caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese con i diversi enti locali coinvolti il Governo ricorda l’articolo 120 della Costituzione: «…. Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali. La legge definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione.», determinare l’esercizio del potere sostitutivo in questa materia lascia perplessi.
La costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento di impianti nucleari a fine vita siano considerate attività di preminente interesse statale, e come tali, soggette ad autorizzazione unica, autorizzazione unica che sostituisce ogni provvedimento amministrativo: autorizzazione, concessione, licenza, nulla osta, atto di assenso e atto amministrativo.
Il “tocco d’arte” si raggiunge quando all’articolo 11 del decreto legislativo n. 79 del 1999 che recitava:
Al fine di incentivare l’uso delle energie rinnovabili, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e l’utilizzo delle risorse energetiche nazionali, a decorrere dall’anno 2001 gli importatori e i soggetti responsabili degli impianti che, in ciascun anno, importano o producono energia elettrica da fonti non rinnovabili hanno l’obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale, nell’anno successivo, una quota prodotta da impianti da fonti rinnovabili entrati in esercizio o ripotenziati, limitatamente alla producibilità aggiuntiva, in data successiva a quella di entrata in vigore del presente decreto.
Al comma 4 dopo le parole: «fonti energetiche rinnovabili» sono inserite le seguenti: «, energia nucleare prodotta sul territorio nazionale.» quindi: « Il gestore della rete di trasmissione nazionale assicura la precedenza all’energia elettrica prodotta da impianti che utilizzano, nell’ordine, fonti energetiche rinnovabili, energia nucleare prodotta sul territorio nazionale, sistemi di cogenerazione…».
Ovviamente il tutto è definito nel rispetto di adeguati livelli di sicurezza dei siti e nella tutela della salute della popolazione e dell’ambiente.
Ovviamente le popolazioni locali avranno misure compensative alla fine che faranno i loro diritti Ovviamente i poteri delle Regioni saranno tenuti nel pieno rispetto della filosofia federalista di cui si è dotato il Governo con l’uso dell’articolo 120 della Costituzione.
Ovviamente le future politiche del risparmio energetico e delle rinnovabili, con l’impiego delle risorse economiche e umane del Paese, dopo il “tocco d’arte” saranno rivolte nell’ambito del nucleare.
Ovviamente dopo aver firmato accordi di sviluppo sul nucleare con Francia, Russia e.., magari si riesce a rispettare la promessa ai sardi di non costruire centrali nucleari sull’isola, ma nel segno del federalismo verranno militarizzati dei siti dal potere centrale e con l’autorizzazione unica si utilizzano le tecnologie che si decide, magari già obsolete.
Ovviamente tutto ciò mentre gli Stati evolvono la loro politica energetica: troppo facile citare la svolta di Obama verso le fonti rinnovabili o i costi degli errori sulla tecnologia del nucleare che deve sostenere l’Inghilterra.

 http://www.quinews.it/2009/04/19/nucleare-sellafield-il-luogo-piu-pericoloso-deuropa/

http://www.quinews.it/2009/04/22/obama-earth-day-chiede-la-rivoluzione-dellenergia-pulita/

Carmelo Sorbera

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *