25 aprile: partigiani e repubblichini, tutto un “fascio”?

«In merito alla legge parlamentare che prevede l’equiparazione.
Quello dell’equiparazione tra repubblichini e partigiani “è un tema su cui rifletteremo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo ad una domanda sulla legge presentata in Parlamento, al termine della cerimonia all’Altare della Patria. Il premier ammette che “è un tema su cui non ho ancora riflettuto”, ma aggiunge: visto che i repubblichini sono persone che “credendosi nel giusto hanno combattuto per una causa persa”, “su questo tema rifletteremo”. (Apcom)».
Ed ancora : «Bisogna avere “pietà” anche verso i repubblichini “che, credendosi nel giusto, hanno combattuto per una causa persa”. Fra partigiani e sostenitori della Repubblica di Salò “ci sono state differenze – ha spiegato il premier – anche se la pietà deve andare anche a coloro che, considerandosi nel giusto, hanno combattuto per una causa persa”. (Tgcom)».
Tutte le considerazioni etiche e religiose delle vite sacrificate durante quel periodo in entrambi gli schieramenti possono e devono avere motivazione, ma il continuo voler fare di tutto un “fascio” non può essere accettabile, Chi ha combattuto per il perdurare di una dittatura, è morto per una dittatura, a differenza di Chi ha combattuto per la democrazia ed è morto per la democrazia. Oggi 25 aprile può essere considerato la Festa della Libertà per tutti, ma è “La Festa della Liberazione”, e se si festeggia la Libertà per tutti lo si deve al sacrificio di Chi è morto per questo ideale.

Carmelo Sorbera

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