Lavoro, il CdM modifica il Testo Unico sulla sicurezza

Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo che modifica in maniera incisiva la normativa vigente in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. “Le principali novità introdotte – fa sapere il governo -riguardano oltre alla semplificazione formale di alcuni documenti fondamentali (quali ad esempio la valutazione dei rischi), una generalizzata razionalizzazione delle sanzioni penali ed amministrative conseguenti alle violazioni degli obblighi da parte di datori di lavoro, dirigenti e personale preposto”.

“Ulteriori novità – continua il governo – consistono nella definizione del ruolo degli organismi paritetici e nel potenziamento del ruolo degli enti bilaterali che, in quanto espressione di competenze tecniche adeguate, certificano i modelli di organizzazione della sicurezza in azienda, al fine di incentivare la diffusione di tali strumenti di tutela della salute e della sicurezza”.

Sul testo governativo, che sarà ora sottoposto alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, e che riceverà il parere della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari, scoppia la polemica politica.

“Dal governo – afferma Antonio Di Pietro dell’IdV – una vera e propria licenza di uccidere che dobbiamo respingere con tutte le forze. Questo Esecutivo non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai morti sul lavoro”.
“Dopo essersi riempito la bocca di condoglianze, per apparire in Tv ai funerali – prosegue Di Pietro – Sacconi ha pensato bene di indebolire le, purtroppo ancora labili, responsabilità delle imprese sulla sicurezza del lavoro”.

“Evidentemente – dichiara Paolo Ferrero, segretario del Prc – il governo è molto attento alla sicurezza fatta salva per quella dei lavoratori. La vita dei lavoratori a parere del governo non è degna di essere tutelata. Il governo protegge gli interessi dei padroni alla faccia della sicurezza dei lavoratori, come dimostra lo stravolgimento della disciplina del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, approvato oggi in Consiglio dei ministri”.

Anna Palmisano

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