Pensioni, si torna a parlare di riforma

Si riparla di riforma delle pensioni. Il tema torna d’attualità ogni qual volta si discute di come aiutare i giovani, disoccupati in primis. A riparlarne ora è Giuliano Cazzola, deputato del Pdl e vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera. Per aiutare i lavoratori precari, “basterebbe trovare il coraggio politico, e il richiamo riguarda il Pd, i sindacati, prima di tutto, ma anche la maggioranza – dice Cazzola – per ridurre la spesa pensionistica agendo sull’età pensionabile delle lavoratrici e sul blocco temporaneo dei trattamenti di anzianità”.

“I precari – ammonisce Cazzola – con i loro versamenti all’Inps sarebbero in grado di migliorare la loro condizione, se le loro risorse non fossero destinate a finanziare le pensioni degli insiders. O si è in grado di spezzare questa situazione paradossale oppure si fa soltanto propaganda. E le cose non cambieranno mai”.

Accetta la sfida Enrico Letta, responsabile del Welfare del PD che, in un’intervista a ‘La Stampa’ dice: “Il governo ha appena stanziato 8 miliardi in 2 anni per il mercato del lavoro, per gli ammortizzatori sociali. Ma se questo non bastasse perché Berlusconi non viene in Parlamento con una bozza di riforma delle pensioni? Siamo pronti a discutere di questo, così come siamo favorevoli ad un contributo di solidarietà delle fasce più ricche, dai parlamentari in su”.

Non d’accordo con Letta si dichiara il Ministro del Welfare. “Nella crisi anche toccare le pensioni sarebbe un errore. Questo perché – ha detto – da un lato si aggiungerebbe insicurezza ad insicurezza, dall’altro si toglierebbe una delle possibilità utilizzate con i requisiti previsti. E’ stato un grave errore da parte del governo precedente – ha aggiunto Sacconi – aver ridotto l’età di pensione che il governo Berlusconi in precedenza aveva invece alzato”.

Favorevole a vedere la carte è Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL. “Mentre Dario Franceschini – ha detto Cicchitto – si esibisce in esercizi di pura demagogia nel tentativo di intercettare voti a sinistra, merita, invece, attenzione la riflessione di Enrico Letta, in particolare per quel che riguarda la riforma delle pensioni”.

“L’ipotesi di aumentare l’età pensionabile in una fase di crisi come questa non ha senso e può essere controproducente”: è il parere del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che boccia la proposta di ritornare allo ‘scalone’ di Maroni. “Non possiamo cambiare ogni anno il sistema di riferimento, perché non e’ serio – ha detto – in un momento di crisi alzare l’età di pensionamento apre un problema in più, come per le cig lunghe. Ha un senso in questa fase pensare che la soluzione sia questa?”. Secondo Epifani, queste proposte evidenziano “un eccesso di furbizia nel far pagare sempre ai lavoratori. Ma quante volte i lavoratori devono pagare la crisi? Possibile che l’unico posto dove trovare risorse sia il lavoro? Non si esageri nel chiedere sempre agli stessi di pagare la crisi”.

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