Cossiga: l’isola è nazionalizzata

«Il vento è cambiato anche in Sardegna e questo significa che l’isola si sta ‘nazionalizzando’. Anche tra i miei conterranei si afferma il verbo berlusconiano». Questo ha detto Francesco Cossiga in un’intervista al ‘Corriere della sera’, a commento del risultato elettorale delle regionali della Sardegna.

Anche la Sardegna si tinge di azzurro? «Con la vittoria di Ugo Cappellacci si rinsalda il trend nazionale. Non solo. Se poi viene confermato il calo di consensi per il centrosinistra in città e aree tradizionalmente legate al centrosinistra come Sassari o il Sulcis Iglesiente vuol dire che è proprio ambiata aria».
Dal suo ragionamento si deduce che lo slogan “Berlusconi colonizzatore” non ha fatto presa….
«Certo, è avvenuto esattamente l’opposto. Il voto ha contraddetto nei fatti la credenza secondo cui la presenza di Silvio Berlusconi avrebbe giocato un ruolo negativo come dicevano i sardi. Aggiungo che anche in Italia, ed è un fenomeno nuovo, si afferma la cosiddetta personalizzazione della politica».
Il cambio di segno politico dell’isola merito del programma Berlusconi-Cappellacci o demerito del presidente uscente?
«Credo che l’esperienza di Soru abbia impressionato negativamente non solo i proprietari di terreni sulle coste che sono in massima parte forestieri ma anche i cittadini sardi».
Perche?
«Il voto ha messo in evidenza “la nazionalizzazione” della Sardegna, cioè è avvenuto meno proprio il tratto insulare: In altre parole, il concetto di “sarditas” agitato da Soru, ha fato anche comizi in sardo, si va perdendo. Va ricordato a questo proposito, che il sardismo classico del Partito sardo d’azione si è schierato con Cappellacci e con Berlusconi, ha cioè abbandonato il fronte legato a Soru. Il presidente uscente ci ha poi messo del suo, estromettendo dalle liste tutti gli ex comunisti e affidandosi agli ex democristiani. E il risultato si è visto»

Quinews

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