Sembra il ripetersi della storia di Barabba: la Bakhmina ancora in prigione

Lo stesso giorno in cui la Corte Suprema di Mordovia rinvia l’udienza per la liberazione dell’avvocato Svetlana Bakhmina al 21 gennaio, viene concessa dal tribunale la libertà anticipata all’ex colonnello Yuri Budanov, condannato nel luglio 2005 per l’omicidio di una donna cecena. Budanov è il primo militare russo condannato da un tribunale russo come colpevole di un crimine di guerra in Cecenia.
Svetlana Bakhmina, l’avvocato della Yukos, 39 anni, ha iniziato il nuovo anno da detenuta, nell’ospedale in cui è con la figlia nata alla fine di novembre, già madre di due bambine, che al momento dell’arresto avevano rispettivamente 2 e 6 anni, a che per 16 mesi le autorità particolarmente rigide le hanno impedito di vedere, negando la cauzione senza un valido motivo.
Svetlana Bakhmina ha già scontato metà della pena a cui è stata condannata, con l’accusa di appropriazione indebita ed evasione fiscale, dopo essere stata arrestata l’8 dicembre 2004. La sua posizione di vice capo del dipartimento legale della Yukos non era determinate nelle decisioni adottate dalla società per cui è stata processata.
Molti commentatori sono del parere che Svetlana Bakhmina non è colpevole e, quindi, in effetti, è un prigioniero politico della Russia contemporanea, vittima delle autorità giudiziarie che non riuscirono a perseguire il consigliere generale della Yokus, Dimitri Gololobov. Vari gli appelli in questi anni ed i tentativi di risolvere positivamente la drammatica vicenda.

Carmelo Sorbera

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