Travaglio: Thyssen? “Non so, dunque parlo”

“Secondo l’autorevole Pierluigi Battista, addirittura vicedirettore del Corriere e candidato al Tg1, il gip di Torino ha rinviato a giudizio i vertici della Thyssen per omicidio volontario al solo scopo di “fare scalpore” e “clamore” con “sentenze esemplari di forte richiamo emotivo sull’opinione pubblica”. Da quali elementi o ragionamenti giuridici derivi la sua affermazione, non è dato sapere: Battista lo dice e basta. Anche perché, come dimostra la sua copiosa produzione in materia di giustizia, egli non sa nulla dell’argomento. Se leggesse almeno il Corriere che vicedirige, saprebbe che il pm Guariniello ha intercettato le mail dei dirigenti italiani della Thyssen che si accordavano per risparmiare sulla sicurezza a Torino, in attesa di trasferire gli impianti a Terni.

Perciò il sistema antincendio non funzionava. Di qui l’accusa di omicidio volontario con “dolo eventuale”, tutt’altro che inedita: scatta quando uno accetta il rischio di far morire qualcuno omettendo le doverose cautele per impedirlo, e poi quel qualcuno muore. Ora, è comprensibile il terrore dei peggiori imprenditori d’Europa, i nostri, e dei loro giornaloni per questo decisivo precedente. Infatti il cosiddetto “responsabile sicurezza” di Confindustria non ha trovato di meglio che dire: “I nostri infortuni sul lavoro sono nella media europea, muore più gente in strada”. E il professor Tiraboschi, sempre sul Corriere, ha definito l’accusa di omicidio volontario “eccessiva, eclatante, a prima vista assurda”. Poi ha precisato: “Non conosco il materiale istruttorio”. Precisazione superflua: se lo conosceva, mica lo intervistavano”. E’ quanto scrive Marco Travaglio, oggi, su ‘l’Unità’, nella sua rubrica quotidiana ‘Zorro’, in un articolo dal titolo ‘Non so, dunque parlo’.

Quinews

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