G20, riusciranno “i nostri eroi”?


I Leader del G20 riuniti al vertice finanziario di Washington si sono impegnati a lavorare insieme per ristabilire la crescita globale ed hanno dichiarato di essere determinati a realizzare “le riforme necessarie” nel mondo dei sistemi finanziari.
Nessuno più sorride e racconta la “barzelletta” dei mutui subprime come causa dello sconquasso planetario, quando è ormai chiara l’enorme responsabilità dell’utilizzo dei prodotti derivati con tecniche che hanno consentito di contrarre debiti non contabilizzati determinanti per il fallimento. I disastri finanziari, di questi giorni, procurati attraverso i prodotti derivati e la contabilità creativa sono, purtroppo, diventati tristemente celebri.
Riuscirà la politica a ripristinare il primato sulla finanza?
Il G20 deve avere la reale volontà di Organismo politico sovranazionale e soprattutto la capacità di decisioni comuni per dirigere e rifondare istituzioni come la Banca mondiale o il Fondo monetario internazionale, ma anche per regolamentare Banche ed Istituti sovranazionali privati che hanno ultimamente condizionato il futuro di più nazioni, questo è essenziale, vitale e non più prorogabile per l’intero Sistema Globale.
Il vertice di Washington ha riunito le principali potenze industriali, come Stati Uniti, Giappone e Germania, ed anche paesi emergenti come Cina, India, Argentina, Brasile; che insieme sono l’85% dell’economia mondiale.
I leader delle economie emergenti hanno detto che il vertice ha segnato uno storico passaggio di potere, in quanto è diventato chiara la loro importanza per la gestione dell’economia globale.
Il Presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha dichiarato: “Stiamo parlando del G20, perché il G8 non ha più ragione di esistere.”
Barack Obama ha dichiarato di essere pronto a lavorare con il G20 “insieme per queste sfide”, quando assumerà l’incarico nel mese di gennaio, ritenendo il vertice del G20 un’occasione importante per cercare una risposta coordinata alla crisi finanziaria mondiale.
I temi principali affrontati dai leader mondiali in questo vertice sono stati: la riforma delle istituzioni finanziarie internazionali come la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale, l’ accordo di nuove regole del mercato globale di libero scambio, il miglioramento dei mercati finanziari, la completa ed accurata trasparenza garantendo la divulgazione da parte delle imprese delle loro condizioni finanziarie, l’elaborazione da parte dei ministri delle finanze di un elenco di istituzioni finanziarie il cui crollo metterebbe in pericolo il sistema economico mondiale, il rafforzamento nei paesi dei regimi normativi in materia finanziaria e un cambio di norme che regolano la manipolazione del mercato e la frode.
Nel suo discorso al termine del vertice, il Presidente Bush ha detto che non vi è alcun dubbio che la crisi finanziaria che ha di fronte gli Stati Uniti e molti altri paesi è la più grave in assoluto, “tutti sono colpiti da questa caduta, dai bilanci delle famiglie alle grandi società”, ed ha continuato con il paventato timore che questa possa essere per gli Stati Uniti una depressione maggiore della “Grande Depressione”.
Il Presidente russo Dmitry Medvedev ha detto che le strutture finanziarie globali create alla fine della seconda guerra mondiale sono ormai inadeguate: “Sarà necessario ricostruire l’intera architettura finanziaria internazionale, creando un sistema aperto ed equo, efficace e legittimo”.
Il Cancelliere tedesco Angela Merkel, data la fase di stallo dei negoziati commerciali a livello mondiale, ha detto: “Se c’è la volontà politica, sarebbe bene se riuscissimo a raggiungere un accordo nel Doha round con l’attuale amministrazione degli Stati Uniti”.
Il prossimo vertice dei G20 si dovrebbe riunire nuovamente entro il 30 aprile 2009, per l’esame dei progressi e sarà Barack Obama ha partecipare come Presidente degli Stati Uniti, il Presidente della Francia, Nicholas Sarkozy auspica che sia Londra la sede dell’evento.

Carmelo Sorbera

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