Brunetta mette ‘casta’ a Venezia

“Il Ministro castiga fannulloni inciampa in prefettura. Renato Brunetta ha chiesto alla prefettura di Venezia di mettergli a disposizione un ufficio per gli incontri e le riunioni istituzionali, quando torna a Venezia. Nulla di male se succedesse una tantum, in occasione di una sua visita come membro di governo. Ma il ministro ha chiesto un alloggiamento di rappresentanza stabile quando è in Laguna. Peccato, però, che Venezia sia il collegio elettorale di Brunetta. E sia il suo feudo elettorale.

Infatti “Brunetta in gondoleta”, dall’appellativo rimediato in campagna elettorale nel 2000, contese quell’anno la poltrona di sindaco a Paolo Costa. Dunque: un ufficio politico? E quando incontrerà esponenti istituzionali del Pdl smetterà di parlare del suo partito? Non era forse meglio pagarsi due stanze da un’altra parte? Ma la prefettura, ufficio territoriale del governo, non ha potuto che obbedire alla richiesta del ministro. Un bell’ufficio spazioso con vista sul Canal Grande nel rinascimentale palazzo Cà Corner. Di fronte alla Collezione Guggenheim e non lontano da Cà Farsetti. Nel caso facesse un altro pensierino al Comune. Ma è insorta la Lega: “Se aveva bisogno di un ufficio poteva aprirselo a casa sua. Un comportamento da casta”. Insomma, le regole della pubblica amministrazione valgono per tutti i dipendenti pubblici, un po’ meno per il ministro”. E’ il testo integrale dell’articolo pubblicato dal settimanale ‘L’Espresso’ questa settimana a pagina 21, dal titolo “La Casta Brunetta”.

Quinews

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