Al Jazeera – Inchiesta sullo sfruttamento sessuale dei bambini


Scrivere dello sfruttamento sessuale di bambini è un doloroso compito, ma tacere è criminale. L’inchiesta che segue è stata fatta da Al Jazeera.net.

Intorno a Phonm Penh la capitale della Cambogia esiste una vera e propria industria che fornisce in bordelli per turisti, giovani ragazze di 14 anni; migliaia i bambini, ogni giorno, acquistati e venduti per sesso.
Al Jazeera ha filmato segretamente vari bordelli trovando sempre la stessa cosa, camere piene di giovani donne. Da Ya, 16 anni, dopo due anni che ha lavorato in un bordello è scappata ed adesso vive in una casa sicura assieme ad altri ragazzi maltrattasti: ” per la mia verginità mi hanno dato 200 dollari, ci sono stati pochi clienti stranieri, ho dormito solo con uomini cambogiani”.
Mu Sochua, un politico dell’opposizione Sam Rainsy Party ed ex ministro per gli affari delle donne, ha detto che la maggior parte dei clienti dell’industria del sesso sono cambogiani, ed in alcuni di questi locali i clienti sono alti funzionari, pubblici, dell’esercito, della polizia o ricchi uomini d’affari; in tal modo le connivenze, le protezioni e i coinvolgimenti prosperano.
Il problema oltre agli ‘abusi’ è anche l’impunità e la mancanza dell’applicazione della legge.
Daniela Reale, un consulente di Save the Children, ha detto: ” La realtà è che la domanda locale è la forza trainante di questa violenza. Sappiamo che circa il 70% della domanda è locale piuttosto che turismo sessuale”.
La polizia respinge le accuse che i funzionari focalizzano i loro sforzi per arginare la prostituzione quasi esclusivamente sugli stranieri.
L’anno scorso, la polizia cambogiana ha arrestato solo 21 persone per aver commesso crimini sessuali ai danni di bambini, ed ammette la polizia, che i bordelli chiusi spesso riaprono dopo alcune settimane.
L’arresto di uno straniero è più facile e permette alla Cambogia di avere una vetrina che evidenzi l’efficacia della sua lotta contro la tratta di esseri umani, ma devono essere adottate politiche sociali tali da aiutare le famiglie e le ragazze ad affrontare la povertà che le costringe alla prostituzione.

Carmelo Sorbera

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