Licia Pinelli: “Non ho mai creduto alla tesi del suicidio di Giuseppe”

Licia Pinelli, la moglie di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico morto misteriosamente cadendo da una finestra della Questura di Milano, nella notte tra il 15 e il 16 settembre del 1969, in un’intervista a ‘il Manifesto’, torna a parlare dei fatti di trentanove anni fa. “Mario Calabresi – dice la Pinelli – ha scritto un libro che, per difendere la memoria del padre, offende la nostra”.
Secondo Licia Pinelli ” Alla tesi del suicidio, non ho mai creduto. Giuseppe l’hanno picchiato, creduto morto e buttato giù… oppure, l’hanno colpito al termine dell’interrogatorio, facendolo poi precipitare incosciente, e questo spiegherebbe anche il suo volo silenzioso, senza neppure un grido, e spiegherebbe pure che dei 5 agenti solo uno (il carabiniere) si precipita giù per accertarsi delle sue condizioni ancora oggi”.

Quinews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *