Vox

Il lusinghiero commento che il ‘The Sunday Times’ fa a “Vox” di Nicholson Baker, edito in Italia da Bompiani – “Baker, dimostrando ancora una volta tutta la sua abilità nell’affrontare temi scottanti, ha creato due personaggi godibilissimi, protagonisti di un libro divertente e provocante” – è un biglietto da visita di tutto rispetto, che stimola e invoglia.

Due voci estranee, di uomo e di donna, si incontrano su una linea telefonica erotica, Vox, e non riescono più a riagganciare. Ciascuno al sicuro della propria stanza, a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altra, si raccontano i desideri, i sogni, i più intimi dettagli delle loro fantasie. La conversazione segue il suo corso senza pudori, aprendo al lettore il mondo interiore dei due protagonisti, due personalità profondamente diverse unite da un cavo telefonico e da una comune perversione. Il contatto fisico non è contemplato, eppure il libro pulsa di un erotismo gioioso, immaginifico, contemporaneo, gettando una luce inedita sulle strane connessioni della vita moderna, sui modi in cui le persone raggiungono l’intimità attraverso la tecnologia.

In questo libro, che è diventato un romanzo di culto, Baker dà prova di tutta la sua abilità di scrittore, sensibile ai meccanismi anomali, folli della mente umana. Come ha detto di Vox il “Times”: “Nicholson Baker è un fisico subatomico della fiction, un Proust suburbano. È un mago nell’anatomizzare i micromeccanismi della vita mentale, nel registrare il fulmineo zigzagare tra decisione e indecisione, uno scrittore che può mettere in piedi un poema epico a partire da un paio di stringhe rotte”.

Vox
Nicholson Baker
Editore Bompiani
2008, 168 pp., 17 euro

Quinews

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