L’imbarazzo del Parlamento Europeo

Fra le cose approvate dal Parlamento europeo ritaglio, una ciliegina che merita attenzione, il resto lo potrete trovare tranquillamente nel sito del Parlamento:

La strategia europea in materia di sicurezza approvata dal Parlamento. E’ interessante sapere quali sono le decisioni operative tra il 2007/2008:

1 il varo di una missione di polizia UE in Afghanistan (EUPOL Afghanistan);

2 la decisione di varare un’operazione militare UE nel Ciad e nella Repubblica centrafricana (EUFOR Ciad/RCA);

3 la riconfigurazione e riduzione delle truppe Althea EUFOR in Bosnia;

4 la preparazione di una missione civile UE in Kosovo (EULEX Kosovo);

5 la preparazione di una missione UE per la riforma del settore sicurezza nella Guinea-Bissau (EUSEC Guinea-Bissau)

……..leggiamo il seguito: ………..Il Parlamento invita gli Stati membri a proseguire la loro opera finalizzata all’introduzione di una messa al bando internazionale delle munizioni a grappolo, a continuare a sviluppare metodi per localizzare e distruggere gli ordigni inesplosi, a fornire assistenza finanziaria e tecnica ai paesi interessati e a continuare ad adoperarsi per la conclusione delle attuali trattative riguardanti il rafforzamento della messa al bando internazionale delle mine terrestri, per la messa al bando internazionale delle armi all’uranio e per il controllo globale dei trasferimenti di armi convenzionali; (davvero ammirevole, ma leggete attentamente quanto segue)

stante quanto precede, trova imbarazzante che malgrado il fatto che nel 2008 ricorra il decimo anniversario del codice di condotta UE sulle esportazioni di armi, il codice non sia ancora legalmente vincolante e le esportazioni incontrollate di armi dagli Stati membri dell’Unione europea sembrino continuare indisturbate, anche a favore di governi di paesi in cui l’Unione europea si accinge a lanciare o contempla un’operazione PESD; segnala inoltre il rischio che le armi possano, grazie all’Unione europea, essere trasferite a Stati terzi tramite gli Stati membri che praticano controlli all’esportazione meno rigorosi e/o per un uso eccessivamente flessibile e irresponsabile del Certificato internazionale di importazione; sottolinea pertanto l’importanza che gli Stati membri applichino i più rigorosi standard in fatto di controllo delle esportazioni di materiale bellico, per evitare che le armi UE possano alimentare conflitti;….. Avete capito? Si, rischiamo di mandare tranquillamente i Nostri militari a fare da bersaglio alle armi che vendiamo, e questo il Parlamento lo trova imbarazzante. Beh l’ultima frase è ilare se il Parlamento pensa che le armi possano essere prodotte per altri fini se non per i CONFLITTI.

Carmelo Sorbera

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